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De Paola: “Juve, giocatori non all’altezza. Yildiz? Nell’Inter non giocherebbe neanche…”
Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Paolo De Paola ha parlato così della sconfitta della Juventus contro il Napoli:
"Probabilmente Spalletti ha voluto mostrare alla società il valore della propria rosa, dimostrando la pochezza degli ultimi acquisti. Ad ogni modo il tecnico toscano ha avuto un'occasione per fare un passo in avanti contro un Napoli decimato. Invece ha rivoluzionato la squadra, pensando di non dare punti di riferimento ad Antonio Conte. Gli azzurri però sono una squadra camaleontica, che ora fa paura a tutti con l'attacco Lang, Hojlund e Neres. Beh, di fronte a costoro Spalletti sulla sinistra si è presentato con Cabal e Koopmeiners, che infatti sono stati fatti a fette dal solo Neres. Doveva rendersi conto dell'inadeguatezza della situazione ben prima della fine del primo tempo; Cabal doveva essere sostituito al ventesimo.
Ad ogni modo continuo a ribadire come i giocatori della Juventus non siano scarsi in assoluto, ma che bensì si sentono arrivati solo perché vestono la maglia della Juventus. Probabilmente anche lo stesso Yildiz in questo momento non giocherebbe un minuto nell'attacco dell'Inter. Inoltre, sempre a livello tattico, perché non mettere Miretti dall'inizio, che è un giocatore ordinato? In gestione invece la squadra ha perso una marea di palloni con passaggi sbagliati. L'unica azione degna di nota è stata quella del gol, ma è troppo poco. Questa Juventus così non può arrivare neanche in Champions League".
"Nonostante tutto l'allenatore giusto per risollevare la Juventus rimane Spalletti, ma questa squadra ha bisogno di un impianto solido a livello societario. Con tutto il rispetto non si può passare da un presidente appassionato come Andrea Agnelli a Comolli. La Juventus ha sempre avuto in dna italiano, specialmente in difesa. Oggi la difesa della squadra invece cos'è? Anche il centrocampo poi non regge il confronto con molti reparti mediani d'Italia, per non parlare di un attacco che non incide con David e Openda. Persino Yildiz deve ancora crescere, perché al momento non è nulla. Ha immense qualità, che però ancora non si sono viste in questo ambiente confusionario. Chiudo però ribadendo che l'unico che può cambiare le cose è Spalletti, ma dev'essere accompagnato a livello societario da chi conosce di calcio e da chi si affida solo in un secondo momento all'algoritmo".
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