Pedina fondamentale
—"Non è la punizione maradoniana nel tempio di Diego, ma l'espressione smarrita di Inzaghi nel dopopartita a far capire plasticamente cosa sia Federico Dimarco dentro l'Inter: raffinato esteta mancino, produttore di assist in sequenza, uomo-gol (e che gol...) ma, soprattutto, unico sopravvissuto della sua specie, quella degli esterni di fascia sinistra. Per questo, l'allenatore nerazzurro era allarmato per davvero dalla possibilità di perderlo per la Champions dopo la contrattura al flessore destro a inizio secondo tempo.
[...] C'è da valutare come starà oggi la coscia destra, ma l'eventuale viaggio in Olanda sarebbe un balsamo per una squadra con problemi sparsi di tenuta fisica. [...] Il dubbio forte resiste, ma c'è comunque una finestrella sui canali di Rotterdam".

Punizione in casa Maradona
—"La moria degli esterni (out in un colpo solo anche Carlos Augusto, Zalewski e per ultimo Darmian) rende ancora più essenziale la presenza mercoledì di Dimarco. Strano, però, che l'esterno azzurro ieri sia stato costretto a parlare di muscoli e infortuni nella serata in cui avrebbe dovuto soffermarsi solo sull'arte: da quando questo catino bollente è stato dedicato a Maradona, mai nessun mancino aveva segnato su punizione.
[...] Per trovare l'ultimo gol interista su punizione diretta in A prima di questo bisogna risalire al 9 novembre 2022 contro il Bologna: va da sé, sempre Dimarco-gol".
© RIPRODUZIONE RISERVATA