02:18 min

ultimora

Furia Inter: “Ma quale Marotta League, noi penalizzati!”. Ecco il dossier contro gli arbitri

Marco Astori Redattore 
Dopo lunghe riunioni e confronti negli spogliatoi, la scelta è stata di rimanere in silenzio: lo scopo era quello di evitare lunghe squalifiche

"Altro che “Marotta League”.

A furia di ascoltare questo slogan, ora l’Inter si sente cornuta e pure mazziata. Ma quali favoritismi ottenuti dai buoni uffici del suo presidente, la squadra nerazzurra ritiene di essere stata penalizzata dalla difformità negli arbitraggi e nell’utilizzo del Var". Apre così il Corriere dello Sport il suo focus sul morale della squadra nerazzurra dopo il pareggio di domenica sera contro la Lazio, seguito poi da un silenzio stampa che ha fatto rumore. Ecco cosa contesta l'Inter in merito alle decisioni arbitrali: "Attenzione, non significa che l’Inter pensi di aver (quasi) perso lo scudetto a causa di una lunga serie di errori.

Al contrario, c’è la consapevolezza di avere colpe e responsabilità proprie. Lo stesso match con la Lazio avrebbe dovuto essere gestito meglio, tenuto conto di quello che stava accadendo a Parma. Solo che agli errori propri si sono aggiunti una serie di fattori esterni. Culminati con il rigore assegnato ai biancocelesti quasi allo scadere che ha inchiodato il risultato sul 2-2, stoppando il ribaltone sul Napoli. Dopo il fischio finale, in casa nerazzurra si schiumava rabbia. Dopo lunghe riunioni e confronti negli spogliatoi, la scelta è stata di rimanere in silenzio: più che come una forma di protesta, però, lo scopo era quello di evitare lunghe squalifiche.

Al centro del profondo malcontento nerazzurro – anche la designazione di Guida come AVAR ha destato parecchi perplessità - sono rimaste le direzioni arbitrali. E, in particolare, la difformità di giudizio in merito ad episodi simili. Situazione pressoché identiche al tocco di mano di Bisseck, infatti, erano “passati” senza interventi di arbitri o Var. Esempi? Baschirotto in Lecce-Inter, Hien in Atalanta-Udinese e Spinazzola in Lecce-Napoli. Guarda caso, l’ultimo richiamo del Var per un episodio del genere era avvenuto in Inter-Fiorentina, a danno di Darmian. Era poi passato il messaggio che non si dovevano concedere rigorini, invece è accaduto proprio in una sfida decisiva per lo scudetto. 

Interventi sempre contro e mai, o quasi (c’è stato il rigore con il Verona) a favore, viene fatto notare tra viale Liberazione e Appiano Gentile. Con la Lazio, la spinta con due mani di Rovella a Bisseck, nel primo tempo, meritava una chiamata. Come la trattenuta, sempre su Bisseck, quasi allo scadere di Roma-Inter. E in quest’ultimo caso anche l’Aia aveva ammesso pubblicamente l’errore. Peraltro, il fuoco in casa nerazzurra non si è accesso all’improvviso. Da inizio 2025, infatti, quando si erano alzate le prime fiamme della polemica, le braci non si sono mai spente. Allora, tutto era partito con la Supercoppa persa con il Milan (fallo su Asllani prima della punizione che aveva avviato la rimonta rossonera), con il derby di ritorno di campionato (rigore su Thuram e l’arbitro era Chiffi lo stesso dell’altra) e con il match casalingo con il Bologna (altro penalty non visto sempre su Thuram)".