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Galante: “Spalletti? All’Inter nel momento sbagliato. Ad Appiano con i magazzinieri…”
Fabio Galante, ex difensore dell'Inter rimasto legato ai colori nerazzurri, ha parlato anche del suo amico Luciano Spalletti in una intervista concessa oggi a TuttoSport. Si legge infatti: «Per lui è fondamentale la credibilità all’interno dello spogliatoio. Non c’è singolo che possa minare il rapporto che lui ha con il gruppo. Fa di tutto per proteggerlo. E lo ha dimostrato con le gestioni di Icardi e Totti… Andando dietro a loro rischiava di perdere gli altri. I risultati gli hanno dato ragione tra scudetti e piazzamenti in Champions».
Due casi su cui si sono costruite narrazioni infinite. Lui come le ha vissute?
«Non bene, ovviamente. Si è trovato nel posto giusto al momento sbagliato. Lui è una persona buonissima e di una generosità immensa. Quando vai a cena con lui non ti fa mai pagare. Ad Appiano si metteva lì con i magazzinieri per installare i cartelloni pubblicitari... Quando vede però che qualcheduno - calciatore, dirigente o giornalista che sia - fa il furbo, va su tutte le furie».
Vi è capitato di discutere? Penso magari a uno suo scherzo mal digerito da Spalletti…
«Mai, ma anche perché non mi azzardavo a fargliene, altrimenti erano botte (ride, ndr)».
L’ha sentito di recente?
«Più volte. È carico. A lui piacciono le sfide, metter mano in maniera capillare nelle sue realtà sportive. E una spallettata delle sue l’abbiamo già vista con Koopmeiners. Chi l’avrebbe mai detto che potesse giocare così bene in quel ruolo… Quando lo rimetterà a centrocampo sono sicuro che potrà contare su una fiducia ritrovata, essere più leggero. Luciano è un genio. Un allenatore moderno: quando ha un’idea la porta avanti fino alla fine perché è testardo. Ha vinto in Russia, a Napoli. Piazze che non gli chiedevano il titolo. All’Inter ha ricostruito i presupposti per lo scudetto con una serie di intuizioni tattiche significative. Gli auguro di fare lo stesso alla Juventus, perché se lo merita dopo l’esperienza in Nazionale. Per lui è una ferita ancora aperta».
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