Cristiano Gatti, giornalista, sul Corriere dello Sport ha analizzato la questione Donnarumma:


ultimora
Gatti (CdS): “Ecco spiegato il paradosso Donnarumma. E tutti sappiamo che…”
"Manca solo che un vaso di gerani cada in testa a Gattuso e poi la Nazionale può già portarsi a casa il Mondiale: dei disgraziati. Questa stagione che dovrebbe condurci al Mondiale vero delle Americhe, inizio 11 giugno 2026, sta di fatto completando il suo ciclo intensivo di Surreale&Assurdo. Il disastrato percorso che ci ha portati ad oggi è inutile riassumerlo: se mai, adesso va aggiunto l’ultimo ricamo, questo Donnarumma capitano e bandiera sostanzialmente finito nella nazionale disoccupati. Io mi rendo conto che definire disoccupato un pezzo grosso del calcio mondiale, nominato nella lista del Pallone d’oro per aver vinto praticamente tutto negli ultimi mesi, salario da 12,73 milioni di euro annui, mi rendo conto che possa suonare paradossale"
"E difatti di un colossale paradosso stiamo parlando: il popolare Gigio si è ritrovato alla porta perchè ufficialmente il Psg ha preso un altro titolare, questo Chevalier costato 40 milioni in virtù dei suoi piedi buoni. Paradosso nel paradosso: una volta certe cifre giravano per i piedi buoni dei fantasisti, i 10 che cambiavano il gioco della squadra, ora gli allenatori hanno questa fissa del gioco iniziato dal basso, praticamente dall’area, praticamente dalla porta, per cui la cultura nuova pretende un portiere un po’ Pirlo, e a quanto pare Donnarumma non sarebbe tra questi, non almeno per il Parigi (una delle migliori, sul tema, è del Gasp: parlando del suo Carnesecchi, considerato ancora ruvido nel controllo palla, disse “gli metteremo un po’ di ammorbidente sui piedi”). Siccome però qui nessuno è completamente tordo, tutti sappiamo che in questo genere di intrighi c’entrano sempre i soldi, soprattutto i soldi, nel caso specifico c’entra (molto) che Donnarumma abbia opposto parecchie resistenze al rinnovo del contratto, scoperta chiave per scoprire poi subito anche i suoi piedi scarsi"
"E comunque. Sembrava la lunga estate calda di Lookman, invece è la breve estate choc di Donnarumma, già tagliato dalle convocazioni per la Supercoppa (senza rinfacciare da patrioti ottusi, ma per pura verità: una Supercoppa che ha guadagnato lui, non solo lui, ma soprattutto lui a suon di miracoli). Niente, non c’è posto per questioni romantiche negli affari d’oggi: Donnarumma è fuori e deve cercarsi un altro posto di lavoro. Ovviamente non avrà bisogno di sopravvivere con la Cig, sicuramente una squadra adeguata al suo livello la troverà, ma per l’Italia resta un mestissimo spot. Uno spot di cui non avevamo bisogno, in questa tenebrosa fase di ricostruzione che abbiamo avviato tra sbandate e testacoda. Donnarumma non è un giocatore qualunque: è il capitano, da qualche anno è l’unica certezza da cui partire per inventarci una squadra. E tra l’altro noi non abbiamo neanche uno sceicco così geniale da spendere 40 milioni per un portiere dai piedi con l’ammorbidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.