"In casa viviamo da italiani: si mangia italiano, si parla italiano e si guarda la Serie A: da bambino tifavo Inter, mentre i miei due fratelli Milan e Juve, in casa c’era grande rivalità. Stimavo bandiere e campioni assoluti come Totti e Del Piero: leggende dei loro club, come nel mio piccolo provo a essere io. Oggi dell’Italia mi piace guardare l’aspetto tattico, che è la grande differenza con la Bundesliga: qui si gioca più sul fisico, sull’andare avanti e indietro.
Spazi aperti e tante occasioni da gol. Invece in Serie A sono maestri di strategia: se guardo il derby di Milano non mi aspetto tanti gol, sono partite più chiuse. E spesso i giocatori più tecnici sono decisivi. Penso a Yildiz, Dybala, Lautaro e al mio amico Hakan Calhanoglu. Ma anche a Modric, che a 40 anni lotta ancora come un bambino e fa la differenza: è molto bello, significa che il calcio non ha una data di scadenza. È per questo che io mi tengo in forma, al massimo livello. E spero di togliermi ancora tante belle soddisfazioni”
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/999cbc080ddf16c8f068dec67d58ddc1.jpg)

