L’Inter batte un colpo, Marcus Thuram addirittura due. I nerazzurri tornano alla vittoria, grazie alle incornate del francese che a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo hanno disintegrato il muro di certezze dell’Ajax. Il cammino in Champions League inizia col piede giusto, spazzando via la delusione accumulata per le sconfitte contro Udinese e Juventus.

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Inter, accolto l’appello di Chivu: tre protagonisti nella notte che rilancia i nerazzurri
Gol simili a quello siglato da Tikus a Torino, ma che stavolta hanno portato alla vittoria. Trasformare la prestazione in risultato è la magia che è riuscita alla squadra mettendo in pratica l’appello al pragmatismo e alla concretezza che Chivu aveva ripetuto più volte negli ultimi giorni. Senza trascurare l’aspetto dell’esultanza. Quello che sembrava quasi imbarazzo allo Stadium si è convertito in una manifestazione di gioia che riconcilia il ragazzo con l’ambiente nerazzurro.
Thuram è soltanto uno dei tre grandi protagonisti della serata. Con lui, anche senza entrare nel tabellino, c’è di diritto Pio Esposito. Perché ha realizzato il sogno di milioni di ragazzi e di chi così giovane non lo è più: la prima, da titolare per giunta, in Champions League non si scorda mai. Ha lottato con generosità, voglia di dimostrare e ripagare. Difetterà di esperienza, certamente non di stimoli. Treni come quello di ieri non passano tutti i giorni, per alcuni anzi non passano mai. L’ambizione accelererà di sicuro il suo percorso di crescita, ma c’è un aspetto che già permette di misurare la sua maturità: non ha alcuna voglia di strafare.
L’idea di mandarlo in campo dal primo minuto in Olanda balenava nella testa di Cristian Chivu già da qualche giorno. Prescindeva addirittura dal problema fisico che poi è capitato a Lautaro Martinez. Questa la conferma di un rapporto di totale fiducia che è nato anni fa e si è consolidato nel tempo. Le strade si sono rincrociate questa estate e per entrambi è stata una piacevole sorpresa. Così la scelta di tenerlo in rosa ed evitare un ulteriore prestito è stata rapida e condivisa da tutte le componenti del club.
Sullo 0-2 di ieri c’è anche la firma di Yann Sommer. La parte più spietata del tifo e della critica, dopo la prova negativa di Torino, non avevano fatto i conti con la voglia di rivalsa dello svizzero. Chivu aveva invece intelligentemente intercettato lo stimolo di un cavallo di razza ferito nell’orgoglio. La parata su Godts è proprio quello di cui aveva bisogno: ringrazierà il dio del calcio per aver innescato quel duello a tu per tu sul risultato di 0-0. Tutta la squadra beneficerà della grande certezza ritrovata tra i pali.
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