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Inter, altro asterisco indigesto. Ora preoccupa il tallone d’Achille nerazzurro

Inter, altro asterisco indigesto. Ora preoccupa il tallone d’Achille nerazzurro - immagine 1
L'analisi di Fcinter1908.it dopo Fiorentina-Inter di ieri sera: nerazzurri sconfitti nel recupero di campionato dello scorso dicembre
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Cosa sia accaduto all'Inter nel giro di una settimana non si riesce a capirlo. La squadra che aveva annientato il Monaco, dando dimostrazione di forza e coraggio, non si è neanche lontanamente vista tra domenica nel derby e nel recupero di ieri sera a Firenze. Ciò che subito balza all'occhio confrontando le diapositive delle tre serate è la differenza d'approccio, diametralmente opposto. L'aspetto mentale, che sette giorni fa era stato il segreto dei nerazzurri, ha appesantito tremendamente la bisaccia nelle ultime due partite. Dalla paura nel derby di prestare il fianco alle ripartenze del Milan alla sufficienza (a tratti supponenza) del Franchi: in questo modo l'Inter si è complicata da sola le cose.

Inter, altro asterisco indigesto. Ora preoccupa il tallone d’Achille nerazzurro- immagine 2

A distanza di anni, Inzaghi e i suoi hanno riscoperto l'allergia all'asterisco. Poteva anche stavolta rivelarsi una grande chance, si è dimostrata invece la buccia di banana sulla quale rischia di scivolare l'ambizione di difendere lo scudetto. Lo snodo non è definitivo, ma rimane cruciale: soltanto un'adeguata capacità di reazione potrà tenere a galla l'obiettivo. Nella migliore delle ipotesi sarà testa a testa col Napoli fino a maggio, guerra di nervi nella quale un'adeguata maturità potrebbe fare la differenza.


Inter, scoperto il tallone d'Achille

Fiorentina Inter
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L'aspetto psicologico non sarà l'unico sul quale riflettere al rientro da Firenze. Rivedendo la partita, come sempre fa, Inzaghi stesso si renderà conto che su un altro fronte ci sarà da lavorare. Riguarda il tallone d'Achille dell'Inter, che ormai in tanti hanno individuato. La Fiorentina ieri si è snaturata pur di rimanere bassa e costringere i nerazzurri a rifugiarsi nel possesso palla, spesso sterile, in orizzontale alla ricerca di uno spiraglio. Palladino ha disarmato l'Inter togliendole la possibilità di lavorare in transizione, consapevole della falla nel piano tattico. In tale contesto emerge ancora di più la mancanza di un giocatore in grado di creare superiorità numerica, con Thuram che inevitabilmente finisce tra le maglie della difesa avversaria.

Sarà fondamentale cercare un'alternativa, perché di squadre disposte a lasciare campo all'Inter non ce ne saranno molte. Così come bisognerà lavorare per ritrovare il miglior Calhanoglu e dargli la possibilità di incidere in fase di possesso. Il faro nerazzurro al momento è mezzo spento, anche perché a costo di rinunciare a un attaccante, quasi tutti gli allenatori gli riservano sempre una marcatura speciale. Solo giocando, però, potrà ritrovare lo smalto dei giorni migliori. Gli impegni di certo non mancheranno, in crescendo, fino allo scontro diretto di Napoli. Dopo l'umiliazione di ieri, magari neanche le motivazioni. Tre schiaffi basteranno a ridestare l'Inter dal torpore degli ultimi giorni?