Inter, dai big match e i finali alle rimonte: Chivu chiamato all’ultimo salto

Una questione di dettagli. L’Inter ha trascorso il Natale da capolista e oggi sarebbe qualificata agli ottavi di Champions League, ma alla squadra di Chivu manca ancora qualcosa per il salto di qualità. Dopo l’eliminazione in Supercoppa c’è quella sensazione che La Gazzetta dello Sport definisce come “vago senso di incompiutezza che accompagna la squadra”: “È opinione comune dentro e fuori dal club che, una volta sistemati alcuni dettagli, la squadra volerà libera nei cieli di Italia, magari pure in quelli di Europa”. Su quello sta lavorando proprio Chivu, chiamato all’ultimo salto di qualità nella mentalità. Tra i temi caldi resta quello degli scontri diretti. L’ultima vittoria col Napoli è datata 22 gennaio 2024 (Supercoppa italiana nel solito Al-Awwal Park di Riad, 1-0 strappato solo al 91’), mentre con la Juve l’ultimo successo risale al 4 febbraio 2024 (1-0); col Milan, invece bisogna tornare al 22 aprile 2024, il giorno della seconda stella. “Quando l’asticella si alza, l’Inter fatica a trasformare la prestazione (quella c’è quasi sempre) in risultato: se non è un tabù, poco ci manca” sottolinea la Rosea. Quest’anno sono arrivate tre sconfitte in campionato: Juventus-Inter 4-3 alla terza giornata, Napoli-Inter 3-1 all’ottava, Inter-Milan 0-1 alla dodicesima, oltre ai due inciampi in Champions contro l’Atletico e il Liverpool. “Appena l’avversario sale di livello per qualità e ritmo, emergono difficoltà strutturali. Il nuovo modo di giocare – più dispendioso, verticale, aggressivo – riduce, poi, i margini per l’errore”. E Inter-Napoli dell’11 gennaio rischia di essere già un crocevia fondamentale… Un altro aspetto riguarda l’attenzione che cala nel finale di partita, un aspetto costante e quasi inconscio. “La luce si spegne, la mente smette di percepire il pericolo. E così il dettaglio si ripete troppo spesso: l’Inter arriva agli ultimi minuti in pieno controllo e proprio lì, nei finali in cui le partite si decidono, riceve una secchiata di acqua gelida”. La Gazzetta dello Sport evidenzia: “Chivu non drammatizza, ma sa che tutto gira e rigira attorno a una parola: mentalità. L’allenatore vuole allenare anche quella, è la grinta attorno a cui costruire questo nuovo tempo”. Senza dimenticare il fattore rimonte: ogni volta che l’Inter va sotto, fatica a cambiare la storia appena scritta. In questa stagione, i nerazzurri non sono mai riusciti a ribaltare fino in fondo un risultato, una volta in svantaggio. “In fondo, tutto “inspiegabile”, come direbbe il saggio Mkhitaryan, centrocampista appassionato di aggettivi. O forse il guaio sta sempre lì, piantato nella testa dei nerazzurri, su cui lavora insistentemente il tecnico-psicologo: solo quando l’Inter reagirà anche mentalmente alle difficoltà, potrà esprimere pienamente se stessa”. L’infortunio alla caviglia di Denzel Dumfries ha aperto una voragine sulla fascia destra. “All’Inter se ne discute apertamente tra dirigenti e staff, ma si comprerà solo in caso di possibili aggiunte sostanziali e durature”. Toccherà a Chivu risolvere la questione e invertire il trend: non a caso quattro delle sette sconfitte sono arrivate senza l’olandese. Luis Henrique e Carlos Augusto, così come Diouf, non interpretano il ruolo allo stesso modo: “Da qualunque lato si guardi, il problema va risolto, meglio se sul mercato”.