Il passaggio di proprietà da Suning a Oaktree ha portato molte novità in casa Inter. La più evidente riguarda le strategie di mercato: niente più parametri zero o calciatori in là con l'età, meglio investire su giovani futuribili e valorizzare il patrimonio tecnico interno. Una linea guida seguita alla lettera dalla dirigenza nerazzurra, come si può vedere dalle operazioni portate a termine per la Prima Squadra, ma anche per il settore giovanile.

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Inter, con Oaktree si torna a investire sui giovani: dal 2001 ai 2009, cosa è cambiato
Prima Squadra
—Partendo dalle entrate per la rosa a disposizione di Cristian Chivu, sono arrivati un 2001 (Luis Henrique) e due 2003 (Sucic e Bonny), oltre alla conferma in pianta stabile di un 2005 (Pio Esposito). Tutta gente vent'enne o poco più, a conferma della chiara strategia di ringiovanimento voluta dalla proprietà. Giocatori, oltretutto, per i quali sono stati spesi quasi 70 milioni di euro complessivi. Tutt'altra musica rispetto alla passata gestione.
Settore giovanile
—Ma gli investimenti dell'Inter non si sono limitati alla Prima Squadra. La dirigenza nerazzurra ha provveduto a portare a Milano numerosi talenti per il settore giovanile, allargando gli orizzonti dello scouting e andando a pescare anche nel resto d'Europa. Basti pensare ai norvegesi Strand e Arntzen, 2008 e 2009 prelevati entrambi dal Bodo/Glimt, al croato Slatina, 2009 ex Hajduk Spalato, e i coetanei Mackiewicz (difensore polacco, dal Polonia Varsavia) e Kanteh (attaccante spagnolo, dal Valencia). La strada, in casa Inter, è stata ormai tracciata: nei prossimi anni si vedrà se avrà portato i frutti sperati.
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