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Sono giorni questi in cui in casa Inter si riflette sulla possibilità di intervenire sul mercato. Gennaio è alle porte, per cui bisogna decidere e pianificare in fretta. Gran parte dei ragionamenti riguarda la corsia di destra, considerando il forfait di Dumfries, destinato a rimanere ai box grosso modo fino a metà marzo. Darmian non dà ancora garanzie (il rientro potrebbe avvenire tra Bologna e Parma a inizio 2026) e Luis Henrique non convince del tutto: insistere senza cercare rinforzi potrebbe rivelarsi un rischio troppo grande. Grosso modo come quello corso l'anno scorso, quando l'Inter decise di non accontentare Simone Inzaghi a gennaio: il mancato arrivo di un attaccante pesò senza ombra di dubbio nell'economia della seconda parte di stagione.
Un focus lo meriterà anche la questione Frattesi. Senza dimenticare De Vrij, da cui l'Inter si attende una risposta a breve sulla possibilità di onorare il contratto fino a giugno (magari addirittura ipotizzando un rinnovo). C'è però un tema di cui nessuno parla. O quantomeno se ne parla troppo poco. Riguarda la corsia di sinistra. Da quel lato Carlos Augusto è l'unica alternativa sia a Bastoni che a Dimarco. Ci sarebbe Palacios, mai però preso in considerazione da Chivu. Con il nuovo allenatore, l'argentino non è mai sceso in campo in gare ufficiali. L'unica apparizione risale a un mese fa, quando l'Inter volò in Libia per affrontare l'Atletico Madrid in amichevole.
Abbastanza per chiarire la considerazione che ad Appiano Gentile hanno del ragazzo. Dunque, la domanda sorge spontanea: una squadra che si propone di lottare su tutti i fronti, sperando di evitare di non raccogliere nulla a fine annata, può ritenersi coperta a sufficienza con un solo giocatore da gestire in più posizioni? La risposta sembra scontata, ma per quanto poco se ne parli evidentemente non è così. Chissà se qualcuno arriverà ad ascoltare questo umile appello.
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