I numeri, infatti, non dicono tutta la verità perché l'Inter ha sì dominato in lungo e il largo - 30 tiri totali, 9 in porta, 69% di possesso palla e 2.85 xG contro lo 0.49 xG dei brianzoli - ma ha rischiato seriamente di lasciare per strada punti vitali nella lotta scudetto contro Napoli e, perché no, Atalanta. È comprensibile che stia lievitando un filo di stanchezza generale nella squadra - quella col Monza è la partita numero 41 della stagione dei nerazzurri - e anche per questo Inzaghi sta cercando in tutti i modi di ruotare e preservare gli elementi più utilizzati nonostante i recenti infortuni sulla fascia sinistra abbiano limitato le rotazioni del mister in questa fase delicata della stagione. Ma gli errori sui gol subiti, più concettuali che derivati da pecche individuali, vanno analizzati attentamente per evitare che ricapitino, a maggior ragione ora che si entra nella fase decisiva della stagione nella quale i punti pesano doppio e il livello dell'avversario, specialmente in Europa, si alza sensibilmente.
La partita col Monza regala infine ad Inzaghi due notizie molto belle ed una tremendamente brutta: la prima positiva riguarda Calhanoglu, tornato a livelli eccelsi in cabina di regia e decisivo anche in zona gol. Per puntare allo Scudetto e per fare strada in Europa, occorre ritrovare l'Hakan delle grandi occasioni che quest'anno invece si è visto raramente a causa di tanti infortuni che ne hanno condizionato il rendimento. Un'altra bella notizia è legata ad Arnautovic, autore del terzo gol nelle ultime quattro partite giocate. L'austriaco sta dando il suo contributo sottoporta - decisivo anche il gol alla Fiorentina - ed è, un po' a sorpresa ma per distacco la terza scelta dell'attacco nerazzurro, sperando che Taremi possa alzare il suo livello dopo sei mesi pressoché mediocri. La notizia brutta per Inzaghi è ovviamente relativa a Zielinski, uscito dopo appena 3' dal suo ingresso. Le sensazioni non sono positive e ciò riduce le opzioni a centrocampo per il mister proprio nel momento in cui Mkhitaryan appare un po' a corto di fiato e appannato. La speranza è che si tratti solo di uno spavento ma le parole di Inzaghi non sembrano infondere molta fiducia, col rischio che Zielinski resti fuori per diverse settimane. A centrocampo, ma non solo, occorre stringere i denti e prepararsi per dare tutto nel rush finale della stagione. Solo alla fine, come sempre, si tireranno le somme.
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