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L'Inter deve mettere fieno in cascina in queste prime partite di Champions League. Calendario in discesa nelle prime 4 gare, poi arrivano le salite contro le big. Per questo i nerazzurri devono cercare di fare bottino pieno per poi giocarsela per i restanti punti necessari per la qualificazione al prossimo turno.
"Ajax, Slavia, Saint-Gilloise e Kairat: la formula della qualificazione, possibilmente senza passare dai playoff. Il sorteggio di quest’anno ha avuto meno benevolenza verso l’Inter, spaccando in due il calendario con preoccupante precisione da laser. Una prima fase alla portata, una seconda da eliminazione diretta anticipata contro Atletico, Liverpool, Arsenal e Borussia. Il bello della Champions “tutti contro tutti”. Ma anche il rischio che una serata storta comprometta gli ottavi, in una classifica oscillante fino alla fine", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Ecco perché l’Inter deve fare un po’ come gli orsi prima che cominci l’inverno, e in questo senso la stagione si presta a un divertente parallelo: dieci punti minimo, ma l’obiettivo è dodici, nelle prime quattro, per blindare almeno il diritto a due partite in più (leggi playoff). Poi, con la testa più leggera, senza remore contro le big di Spagna, Inghilterra e Germania. Nella scorsa Champions sono serviti 16 punti per gli ottavi diretti (l’Inter ne ha fatti 19, conquistando il quarto posto). I playoff valevano 13 punti. Si parte da qui. La missione G8 è soltanto agli inizi".
"Con l’Ajax è andata alla grande, due gol di Thuram, l’impressione di solidità e soprattutto di gestione intelligente: non abbiamo la forza per comandare 90’ ad Amsterdam, ma li teniamo lontani e colpiamo al momento giusto, senza mai dare la sensazione di subire. Un successo con effetti anche sul campionato: l’Inter era reduce dal doppio ko contro Udinese e Juve, invece dopo l’Ajax ha infilato Sassuolo e Cagliari e sabato può allungare la striscia con la Cremonese (che però ha giocato un bello scherzo al Milan). Prima, stasera, lo Slavia Praga, in teoria meno insidioso e per di più a San Siro. Ma se c’è una cosa sicura è che l’Inter, oggi, non ha sicurezze. Un anno fa l’andava come un treno in Europa ed era quasi “arrogante”, si permetteva un turnover pesante. Lo Slavia non avrebbe avuto scampo: debutto con pari sul campo del City, e una sfilata di successi, prima di interpretare male la trasferta a Leverkusen, punita giusto alla fine. La storia è diversa, l’Inter non è nell’élite di Champions, deve recuperare considerazione altrui e autostima. Chivu non sta gestendo una rivoluzione, non è sceso in piazza per distruggere i monumenti del passato: insegue una riforma costituzionale", riporta Gazzetta.
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