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È Inter diversa: e c’è un fatto che nessuno dice. Pio, partita da 9: vero e… in pagella!
Cristian Chivu aveva chiesto un'Inter umile, tanto umile da doversi sporcare le mani anche contro avversari magari sulla carta inferiori.
Ecco, l'abbiamo vista: la squadra si è calata nel modo giusto nella gara decisiva del girone eliminatorio del Mondiale per Club contro il River Plate. Per lunghi tratti, soprattutto nel primo tempo, è stata una partita da calcio sudamericano, piena di contrasti, botte, fisicità e duelli continui. E l'Inter ha fatto quello che doveva fare, non dimenticandosi però i suoi principi e mantenendo comunque il suo stile di gioco: che con Cristian Chivu è cambiato, nonostante le poche settimane di lavoro.
Sì, perché l'Inter guidata dal tecnico romeno è diversa: certo, mantiene tanti dei dettami già visti nella gestione Inzaghi - sarebbe impossibile accantonarli in modo definitivo in sole due settimane -, ma le idee nuove ci sono e si vedono già. La squadra gioca tanto in verticale, cerca di fare meno palleggio e di trovare le punte appena riesce: e fondamentale è stato Pio Esposito, di cui parleremo anche tra poco, che da vero numero 9 ha pulito praticamente ogni tipo di verticalizzazione e di palla in avanti giocata dai suoi compagni verso di lui. E cosa forse più importante, si cerca sempre di tenere il ritmo alto, di gestire il meno possibile e di puntare sull'intensità: per una squadra che ha obiettivi importanti come l'Inter, questo è fondamentale. Il lavoro più difficile sarà quello di farlo in modo costante.
Tutto questo condito da un plus non da poco, un dato di fatto che in pochi dicono: Chivu sta praticamente giocando il Mondiale per Club con mezza squadra fuori. Ha recuperato in extremis Dumfries per il River, ma ha fuori pedine cardine come Pavard, Calhanoglu e Thuram e alternative molto importanti come Bisseck, Frattesi e Zielinski. Certo, questo ha permesso subito ai nuovi Sucic (che giocata sul gol di Pio e che ingresso il suo) e Luis Henrique di inserirsi subito e ai giovani di mettersi in mostra: ma rimane il fatto che anche stanotte Chivu ha terminato la partita con davanti Carboni, che viene da un crociato, e Sebastiano Esposito, tornado dal prestito dall'Empoli. E nonostante le difficoltà, fisiche e mentali, la sua Inter sta venendo fuori. Eccome.
Un capitolo a parte lo merita, come anticipato, Francesco Pio Esposito. Era forse il nome più atteso tra le file dell'Inter per questa prima parte del Mondiale per Club dopo la stagione clamorosa con lo Spezia. E dopo l'assist contro l'Urawa, ecco il gol decisivo contro il River Plate che regala ai nerazzurri il passaggio agli ottavi come prima in classifica. Ma oltre al gol, bellissimo e da attaccante superiore, nella sua partita c'è di tutto e di più: dopo aver preso due colpi pesanti nei primi minuti, ha deciso di salire in cattedra e di dare un motivo in più a tutti i tifosi rimasti svegli alle 3 di notte per guardarlo. Sponde su sponde, pulizia nelle giocate, un gol sfiorato nel primo tempo e poi la perla nel secondo. Una partita da 9: da 9 vero e da 9 in pagella. Solo un monito: non sbagliate la scelta su di lui, qualunque essa sia. Un talento così va preservato: fare un errore con lui sarebbe un gesto imperdonabile.
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