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Inter, la sosta più bella. GdS: “È la squadra più forte, vulnerabile solo a se stessa”

Andrea Della Sala Redattore 
L'Inter vince 2-0 con la Lazio e si prende la testa della classifica scavalcando Milan e Napoli, al fianco della Roma

L'Inter batte 2-0 la Lazio e vola in testa al campionato, insieme alla Roma. Grande prestazione dei nerazzurri che creano tanto, indirizzano subito la gara e non si distraggono mai.

"L’Inter diserta il torneo di Ciapa No organizzato da Juve, Milan e Napoli. Batte la Lazio 2-0 e se ne va a braccetto con la Roma in testa alla classifica, 2 punti oltre Conte e Allegri. Lassù trascorrerà una bella sosta, respirando aria buona e meditando il derby della ripresa con cui vorrà sprofondare il Diavolo a -5. Ex soldato di Mou, Chivu ha ascoltato la rumorosa frenata dei nemici e ne ha approfittato. Curiosamente, le squadre che nel campionato scorso le avevano rosicchiato una fetta di scudetto (Parma, Bologna, Lazio…) l’hanno scortata in vetta. Questa volta, contro una Lazio troppo rassegnata, si è vista un’Inter affamata e intensa dall’inizio alla fine, senza i proverbiali cali di tensione. In gol dopo soli 3’ con una meraviglia di Lautaro, ha chiuso il conto nella ripresa con Bonny", scrive La Gazzetta dello Sport.

"Il Toro ha spezzato la mini-serie laziale di 4 partite senza gol subiti ed è salito a 161 reti realizzate all’Inter in tutte le competizioni. Davanti a lui, solo Boninsegna, Altobelli e Meazza. Profumo di leggenda. L’Inter è l’unica del campionato ad aver segnato almeno un gol ogni giornata. È a quota 26 reti, più del doppio della Roma (12), 10 più del Napoli, 9 più del Milan. Il primo tratto di campionato ha detto che, per valore e profondità d’organico e per qualità di gioco, l’Inter è la più forte, vulnerabile solo a sé stessa, quando stacca la spina. Che la Roma le sia rimasta accanto, con una rosa inferiore in tutto, senza avere un Lautaro e giocando, come nel finale di ieri, con Baldanzi centravanti, è un piccolo miracolo di Gasperini. Ma c’è una logica. Sul 2-0, la Roma ha continuato a pressare e ad attaccare l’Udinese, come ha fatto l’Inter con la Lazio e come ha fatto il Bologna con il Napoli. Sul 2-0 a Parma, il Milan, che è ultimo in A per efficacia di pressing, è stato incapace di gestire, si è ritirato come al solito e ha favorito la rimonta. Questo campionato sta premiando chi ha una forte identità di gioco e coraggio tattico. La Juve un’identità non ce l’ha ancora e il Napoli l’ha smarrita".

"L’Inter entra in campo come un tempo entravano i leoni nel Colosseo. Ha la classifica piantata in testa e un’occasione da sbranare. Ci mette 3 minuti a farlo. Bastoni spolpa in pressing il tenero Isaksen e porge a Lautaro che s’inventa una magia: un esterno destro a uscire che tramonta all’incrocio più lontano. Per mezz’ora i nerazzurri tirano dritti così, affamati e intensi e i ragazzi i Sarri giocano a sopravvivere. Ogni volta che provano a costruire, si trovano un leone sulla schiena e la palla non sale mai. Quando l’Inter recita così motivata, correndo sempre in avanti, di anticipo in anticipo; quando riesce a imporre una circolazione così veloce, con Calhanoglu in stato di grazia e con un vitaminico Barella sempre pronto a buttarsi negli spazi, è davvero difficile da affrontare", analizza La Gazzetta.