Nella sostanza, con Inzaghi l’Inter ha continuato a vincere, o ad andarci vicina, senza investimenti pesanti sul mercato ma anzi guadagnandoci. In questo quadriennio, fra le squadre di un certo livello l’Inter è addirittura quella che ha guadagnato di più (a livello di cartellini sia chiaro), anche più dell’Atalanta (più 97,16) e della Fiorentina (più 47,28). Moltissimi club di casa nostra hanno un bilancio di mercato in perdita: dal Milan (meno 267,1) alla Lazio (meno 23,61), passando per Juventus (meno 207,90), Napoli (meno 99,63), Roma (meno 84,02) e Bologna (meno 28,45). Il discorso va integrato obiettivamente con i giocatori presi a fine contratto, da Calhanoglu a Taremi, che vanno a gonfiare le commissioni pagate agli agenti: nelle ultime 4 stagioni l’Inter ha speso di commissioni 107,5 milioni. Tanti, ma meno dei 137,1 della Juve e comunque non tanti di più rispetto agli altri club da giustificare una disparità così grande nel bilancio riguardante quelli che una volta si definivano appunto cartellini.
In sintesi: la rosa dell’Inter in questi anni è sempre stata di ottimo livello, ma Inzaghi in proporzione ha fatto meglio di tutti i suoi colleghi. Quest’ultima, almeno, è l’arringa difensiva di chi sta dalla parte del 49enne tecnico piacentino. Cifre e traguardi che vanno ad esaltare anche il lavoro di Marotta e Ausilio che con idee intelligenti e operazioni brillanti hanno sempre garantito in rosa qualità ed esperienza, oltre a uno zoccolo duro pieno di senso di appartenenza. Una gestione virtuosa, in tutti i sensi, tanto che nel prossimo mercato ci saranno potenzialmente 100 milioni da gestire. E sarà una sessione delicata, perché c’è parecchio da rinnovare nei vari reparti. Oaktree, a difesa del suo investimento, può allora disporre di uno dei migliori management a livello internazionale. Lo dicono i numeri. E pure i risultati. A prescindere da scudetto e Champions 2025".
© RIPRODUZIONE RISERVATA