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Marotta: “Chivu prova di coraggio, altro che confusione! I motivi. I tempi di Inzaghi…”

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Beppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato sul palco del Festival della Serie A del futuro della panchina nerazzurra
Marco Astori Redattore 

Beppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato sul palco del Festival della Serie A del futuro della panchina nerazzurra: "Se possiamo dire che sarà Chivu il nuovo allenatore? Abbastanza. Scetticismo? Il calcio è un mondo particolare: se vinci sei bravo, se perdi lo sei molto meno. E' rimasto l'amaro in bocca a interisti e tifosi che erano dalla nostra parte quello che è successo settimana scorsa. Essere arrivati secondi nella competizione più importante al mondo non è di certo un fallimento, è qualcosa di straordinario. E farlo la seconda volta in tre anni è un'impresa ancora più straordinaria.

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La lettura va fatta così, non esaminando solo quello che è successo in 95 minuti: è vero, c’è amarezza, ma fa parte del gioco ma la nostra stagione, che non è ancora conclusa perché lunedì ci sarà un ulteriore raduno per prepararci ad un evento unico nella storia dove Inter e Juventus rappresentano il calcio italiano. Però, siccome il calcio è un mondo in cui tutto si brucia e l’imprevedibilità la fa da padrona, martedì abbiamo assistito a una dichiarazione ufficiale del nostro allenatore, che tanto ha fatto per l'Inter in questi anni è stato il principale artefice della stagione: in modo molto concreto ha detto di vedere il proprio ciclo all'Inter finito e di voler provare un'esperienza alternativa.

Alcuni dicono che potevamo immaginarcelo, ma non era così: la vicinanza della finale ci ha portato a non andare a toccare quest'argomento, ma lo stesso Inzaghi questa decisione sicuramente l’ha presa il lunedì successivo alla finale di Champions. Quindi ci siamo trovati davanti ad un problema. Leggendo i giornali ho letto di confusione e scetticismo, come se fossimo confusi: abbiamo incassato questa decisione ci ha trovato parzialmente impreparati e ci siamo mossi. I giornali hanno dato i nomi più svariati, tutti profili completamente diversi: io credo che la prima cosa che quando si cambia un allenatore è identificare un profilo, conseguenza di linee guida e strategie delineate da proprietà e management.

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Il profilo adatto era un allenatore giovane, che sposasse la filosofia della società e che soprattutto mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile, non perché questo sia limitante per il nostro obiettivo. L’Inter partirà sempre con l’obbligo di partecipare alle competizioni sempre con l'obbligo provare a vincere: per questo servono non solo i soldi, ma competenza, programmazione ed esperienza, qualità che abbiamo ritenuto di trovare in Chivu. L'ufficialità non posso darla, c'è un aspetto burocratico che va superato con il Parma, ma è semplicemente un accordo per il tesseramento, poi chiuderemo con lui. E lui rappresenta il profilo adatto per le cose che ho detto. Ci sono piccole cose burocratiche da sistemare col Parma, ma rappresenta il profilo adatto. È una prova non di confusione ma di coraggio, che è insito nei leader. L’importante è che ci siano una proprietà forte e un programma ben definito".