Dopo la sua confessione e quella di Marco Ferdico, la faccia social della Nord che ha collaborato all'agguato, è arrivata la confessione di Pietro Andrea Simoncini (difeso dal legale Mirko Perlino). Era accusato di essere uno degli esecutori materiali dell'uccisione di Boiocchi. Era alla guida dello scooter usato per l'agguato.
C'è ora attesa per l'interrogatorio di Daniel D'Alessandro, detto 'Bellebuono'. Sarebbe lui ad aver sparato a Boiocchi e sarebbe pronto a farsi interrogare dal pm della Dda di Milano Paolo Storari dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Cardamone, dopo il suo arresto avvenuto in Bulgaria.
La ricostruzione
—L'omicidio, premeditato e con modalità mafiose, secondo l'accusa, si inserì nel contesto di una "guerra" sulla gestione degli affari, tra cui merchandising e altri business. A Beretta, successore di Boiocchi, pesava il ruolo che quest'ultimo voleva mantenere, una volta tornato libero dopo una lunga carcerazione. Beretta ha ricostruito che l'esecuzione "sarebbe stata demandata" da lui per l'organizzazione, al prezzo di 50mila euro, a Marco Ferdico e al padre Gianfranco. Cristian Ferrario, altro ultrà arrestato e factotum di Beretta, nonché presunto custode delle armi della Nord, si sarebbe intestato il motorino che venne usato.
(Fonte: ANSA)
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