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Palmeri duro: “Siate seri su Inzaghi, non fate ridere i polli! E chi spara merda sappia che…”

Tancredi Palmeri, giornalista e inviato, ha commentato così duramente le critiche nei confronti dell'operato di Simone Inzaghi all'Inter
Marco Astori Redattore 
Palmeri duro: “Siate seri su Inzaghi, non fate ridere i polli! E chi spara merda sappia che…”- immagine 3

Nel corso del suo editoriale per Sportitalia, Tancredi Palmeri, giornalista e inviato, ha commentato così duramente le critiche nei confronti dell'operato di Simone Inzaghi all'Inter: "Ci vuole un ambiente personale familiare che ti aiuti a mantenere l’equilibrio interiore e a ristabilire la temperatura ideale attorno alla tua mente per non andare fuori di capoccia se ti chiami Simone Inzaghi. Perché per carità, è vero che nel mondo del calcio il mestiere di allenatore quantunque ben remunerato rimanga però estremamente logorante, ma è altresì vero che gli ultimi 15 giorni passati da Inzaghi – dicasi 15 – sono davvero da ricovero coatto per ritrovare la sanità mentale. Ma non da ricoverarlo perché sia ammattito, bensì da chiedere di essere portati via prima di perdere il lume della ragione.

Ed è vero che nel mondo di oggi e nel calcio di oggi ci metti un amen a passare da venerato maestro a solito stronzo e ritorno, ma porca miseria la centrifuga azionata su Simone Inzaghi è davvero da fermate il mondo voglio scendere. Mago di tutto dopo la partita col Bayern, re tentenna dopo quella col Bologna, pasticcione dopo il derby, solito perdente dopo quella con la Roma, e infine eccellenza europea dopo l’impresa a Barcellona. ⁠Ma suvvia, ma un po’ di serietà! E va bene che nel calcio si può affermare tutto e il contrario di tutto, e il bello è che nessuno verrà mai arrestato per qualsivoglia castroneria venga detta a meno che non venga beccato a piazza Aspromonte, ma il turbinio di gioco al massacro su Simone Inzaghi e per estensione sull’Inter è troppo feroce e a orologeria per non scoprire la malafede della premeditazione.

Ché i tifosi da social o non social tirino merda senza soluzione di continuità fa parte del gioco, e non può essere altrimenti. Ma che la critica si sdrai su tale miserabilità è l’annullamento stesso del concetto di critica, se non l’uso della professione semplicemente per dare soddisfazione al basso istinto del tifoso. Sono i fatti a dimostrare l’eccellenza del lavoro di Simone Inzaghi: senza stare a elencare i titoli, semplicemente garantire 4 anni di eccellenza senza poter fare mercato, anzi essendo obbligato a incassare premi che non verranno reinvestiti pena l’esonero. Un record assoluto: rimanere ai vertici incassando al netto degli acquisti – ripetiamo: AL NETTO DEGLI ACQUISTI! – 180 milioni! E non venite a ripetere la cazzata pneumatica de “eh ma le commissioni? Eh ma gli stipendi? L’Inter ha speso lo stesso anzi di più!”.

Ma non fate ridere i polli: ma che, quando si pagano i cartellini 20, 30, 40, 50 milioni gli stipendi e le commissioni non vengono pagate? Simone Inzaghi grazie ai risultati di questi 4 anni ha letteralmente risanato l’Inter, e partendo da condizioni dove con le perdite di Lukaku, Hakimi e Eriksen non era garantito nemmeno il quarto posto, altro che la lotta scudetto a 2 punti da un Milan che i soldi li ha spesi. E pensate cosa sarebbe successo nel futuro dell’Inter se non si fosse innescato da subito quel circolo virtuoso, per nulla garantito visto che nel frattempo gli altri spendevano e spandevano. E non serve nemmeno aggiungere il livello di gioco, la crescita esponenziale di quasi tutti i giocatori, l’inventiva nel ripensare certe posizioni.