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Luka Modric è stato nel mirino dell'Inter. Poteva arrivare a Milano già diversi anni fa, in una trattativa che però sfumò. E fece rumore. Lo ricorda la Gazzetta dello Sport. Tutto partì dall'arrivo di Vrsaljko in nerazzurro: "La trattativa si avviò grazie all’intermediazione di Vlado Lemic, agente anche di Modric, che il 2 agosto fu avvistato all’hotel Gallia di Milano per definire l’affare Vrsaljko e, al tempo stesso, aprire uno spiraglio per il croato del Real Madrid. A Luka l’idea di trasferirsi a Milano intrigava. L’Inter pensò seriamente all’operazione: l'idea iniziale era di un prestito oneroso con diritto di riscatto".
Cosa successe poi? L’idea di unirsi ai connazionali Brozovic, Perisic e Vrsaljko affascinava Modric, che a 32 anni cercava nuovi stimoli. Agosto fu un mese di trattative, illusioni e verità scomode. Grazie ai buoni rapporti con Lemic, l’Inter ottenne un sì di massima del giocatore. Ma a spegnere i sogni ci pensò Florentino Perez: il 2 agosto dichiarò a Marca che “Modric ha una clausola da 750 milioni, se qualcuno lo vuole dovrà pagarla”. Otto giorni dopo, As titolò: “Modric se queda”, “Modric resta”. A Milano la notizia cadde come un meteorite, spazzando via l’entusiasmo dei tifosi nerazzurri. Insomma, la trattativa finì sul nascere ed entrò in un vortice di polemiche".
Non è tutto. "Il 14 agosto il Real Madrid denunciò l’Inter per presunta violazione dell’articolo 18, paragrafo 3, del regolamento Fifa sui trasferimenti: i Blancos accusavano il club nerazzurro di aver contattato Modric senza preavviso. Due giorni dopo arrivò la replica ufficiale da Milano: una lettera di due pagine inviata a Zurigo dagli avvocati del club, che respingeva ogni accusa spiegando come non ci fosse stato alcun contatto diretto e che era stato lo stesso giocatore, tramite il suo agente, a manifestare l’interesse per l’Inter. A fine agosto, Florentino Perez rilanciò: “L’Inter ha provato a prendere Modric senza pagare un euro. Una cosa mai vista.” Javier Zanetti rispose con diplomazia: “Non ho letto le sue parole, ma vedremo nelle sedi opportune”. Il 3 settembre la Fifa mise la pietra tombale sulla questione: nessuna indagine, accuse prive di fondamento".
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