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GdS – Serie A in chiaro, ecco perché la Lega ha detto no. Ma tutto cambierebbe solo se…

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Ecco l'ipotesi evidenziata da La Gazzetta dello Sport

Matteo Pifferi

La proposta del Ministro Spadafora di proporre le partite di Serie A del weekend in chiaro non è stata accolta dalla Lega che ha indicato in "obblighi contrattuali" la motivazione principale del rifiuto. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, "l’unica possibilità, che però rientra esclusivamente nelle facoltà del Governo, è un decreto ministeriale ad hoc (per motivi di ordine pubblico), che modifichi la Legge Melandri sulla vendita dei diritti tv e consenta la trasmissione in chiaro delle partite (soluzione che oggi non è allo studio). Anche senza controreplica ufficiale filtra che Spadafora, deluso, confidasse in una risposta diversa".

FIGC NON DETERMINANTE - In serata la FIGC aveva dato il suo assenso alla trasmissione, in chiaro delle partite. Ma, come riporta la Rosea, il parere della FIGC non è determinante. "E' la Lega che si occupa della cessione dei diritti tv e nessuno ha acquistato quelli della trasmissione in chiaro. Se procedesse oggi alla cessione andrebbe incontro all’opposizione di chi quei diritti li ha pagati (come chi ha pagato la pubblicità su quei canali). Chi sarebbe poi autorizzato alla trasmissione? La Rai si è già fatta avanti, Sky si era detta disponibile perché ha anche un emittente in chiaro (Tv8), Mediaset minaccia diffide, Dazn osserva: i diritti devono essere messi a disposizione di tutti, con uno specifico bando d’acquisto. E i tempi tecnici non lo permettono. La Lega ha studiato tutte le possibili soluzioni ma non esiste possibilità di procedere. Si adeguerebbe se invece fosse un decreto del Governo a stabilirlo. La richiesta di ieri del Ministro era arrivata dopo tre diverse interrogazioni parlamentari", chiosa il quotidiano.