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Sticchi Damiani: “Se la Serie A non finisce, danno da 740 mln. E trovo squallido che…”

Le parole del presidente del Lecce

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato del momento del calcio con l'emergenza Coronavirus e della possibile ripresa della Serie A.

Presidente Saverio Sticchi Damiani il “Lodo Galliani” è una strada percorribile?

«In realtà è già accaduto. Tutti i club di A hanno società di revisione ed è a loro che ci siamo affidati quando la Lega Calcio ci ha chiesto di quantificare i danni. L’ipotesi di Galliani mi pare ragionevole. Se tutti sopportiamo la stessa percentuale, allora è una strada percorribile. In questo momento di grande confusione ritengo che sia necessario partire dai numeri».

Prego.

«Il calcio è la terza industria del Paese e va disciplinata. Abbiamo calcolato che se la Serie A non finisce ci saranno 740 milioni di danno. E’ una cifra che il sistema-calcio non può reggere».

Questa è la premessa. Quali scenari ci aspettano?

«Ne ho i individuati tre. Il primo è quello di provare a finire il campionato, nel massimo rispetto della salute. Questo genera un danno minore, parliamo di 130-140 milioni, una cifra che il nostro sistema può assorbire».

C’è una parentesi temporale entro cui muoversi?

E se per quelle date non sarà possibile iniziare?

«Siamo al secondo scenario: campionato a luglio, ma bisognerebbe immaginare un sistema di deroghe per i contratti dei calciatori, che scadono il 30 giungo e verrebbero prorogati».

Ipotesi pessimista: non si riesce a giocare nemmeno a luglio.

«E’ il più catastrofico degli scenari. Il campionato viene definitivamente interrotto e il sistema-calcio a quel punto dovrà trovare le risorse cercando di ridurre gli stipendi dei calciatori, magari tramite un provvedimento legislativo».

E se non sarà possibile ovviare a questo danno?

«Con uno sforzo incredibile, si può immaginare di cominciare in autunno. Ma è un'ipotesi faticosissima anche solo da immaginare».

Come reputa l’ipotesi di play off e play out?

«Non avrebbero alcun valore, perché non risolverebbero il problema della salute pubblica e nemmeno quello economico».

«Sono d’accordo. Quando tutte le squadre saranno in condizioni di allenarsi in sicurezza si potrà ricominciare, tutti insieme. Approfittare perché magari la mia area geografica non è in emergenza è quanto di più squallido si possa fare».

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