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fcinter1908 ultimora Tardelli: “Arbitri juventini? Altro che sudditanza, subimmo anche dei furti come tutti”

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Tardelli: “Arbitri juventini? Altro che sudditanza, subimmo anche dei furti come tutti”

Matteo Pifferi Redattore 
"Sbaglia la Var, si figuri gli arbitri allora. Altro che sudditanza. Tutti dicevano che Michelotti fosse juventino? Be’, io ci litigavo sempre", dice Tardelli

Marco Tardelli, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche della sua esperienza alla Juventus:

«Boniperti accolse in ufficio, mi chiese se fossi contento, se stessi bene, qui e là, poi: “Bene, dopo che esci, tagliati i capelli, togli collanina e braccialetto, e poi torna”. La Juve era una scuola, io ero stato educato bene da mio padre, ma la Juve era attentissima».

Ricorda le mitiche trattative per il contratto?

«Eccome. Dicevi no, poi no, ma alla fine firmavi. Con i premi si guadagnava bene».

Le telefonate dell’Avvocato all’alba?

«Tante. Ci era sempre vicino. C’è stato un periodo in cui mi stiravo spesso: dormivo poco, mia figlia era appena nata. Mi manda il suo massaggiatore. Domenica dopo 20’ mi stiro di nuovo. Mi chiama. “Mi taglierei la gamba”, rispondo. E lui: “Lo dice a me?”. Zoppicava un po’, che gaffe… A Franco Costa che gli chiedeva se fosse preoccupato per la Juve, rispose: “No, per la gamba di Tardelli”».

Boniperti telefonava a casa per controllarvi?

«Uscivamo... ragazze, una birra: niente di male, però se ti beccava erano punizioni. Ma eravamo giovani. E io non ero mai a casa».

Le dava fastidio la storia degli “arbitri juventini”?

«A me no, abbiamo avuto aiuti e cose contro, come tutti. Sbaglia la Var, si figuri gli arbitri allora. Altro che sudditanza. Tutti dicevano che Michelotti fosse juventino? Be’, io ci litigavo sempre, sapevo di esagerare ma avevo voglia di litigare».

Ricorda Amburgo?

«Era cominciata male, con dirigenti e altri a farci i complimenti prima dell’inizio, è finita peggio».

Perché ha lasciato la Juve?

«Perché ho capito che era arrivato il momento».