Fuoco di paglia
—E dire che il suo impatto con il mondo Inter era stato decisamente incoraggiante: messosi a disposizione fin dal primo giorno di ritiro estivo, Taremi aveva particolarmente brillato nei test pre campionato, segnando 3 gol nelle prime 2 amichevoli. L'arrivo del primo infortunio, tuttavia, ha cambiato in maniera irrecuperabile il suo inserimento in squadra: perso l'esordio in campionato, l'iraniano è poi entrato in un vortice di paure e incertezze, perdendo definitivamente terreno dalla ThuLa e venendo raggiunto - e poi superato - anche da Arnautovic e Correa. Gli applausi e le speranze di luglio ben presto si sono trasformati prima in mugugni, e poi in fischi.
Finale inevitabile
—I problemi fisici hanno poi completato l'opera, con una pubalgia cronica che non gli ha mai permesso di allenarsi con la giusta continuità. Sotto contratto fino al 30 giugno 2027 e con un ingaggio da 3 milioni di euro a stagione, Taremi è a tutti gli effetti un peso morto per l'Inter: difficile immaginare un cambio di marcia sul campo, così come appare improbabile aspettarsi una società che decida di investire su un calciatore di quasi 33 anni, che pare abbia imboccato inevitabilmente il viale del tramonto. Il mercato dei parametri zero, che tante volte ha regalato gioie al club nerazzurro, questa volta non ha dato i frutti sperati.
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