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Sarà un Derby d’Italia diverso da tutti quelli vissuti negli ultimi anni. Nuovi allenatori, nuovi interpreti. Eppure, alcune certezze restano: Chivu, con ogni probabilità, si affiderà ai fedelissimi ereditati da Inzaghi, mentre Tudor deve sciogliere il nodo legato a Francisco Conceição, fermato da un problema muscolare.
"L’Inter, invece, si trova a metà del guado. È troppo presto per valutarne l’evoluzione. Chivu, rispetto al suo predecessore, chiede la “riaggressione” nel momento in cui centrocampisti e attaccanti perdono palla. Ha alzato il baricentro, prendendosi dei rischi. Non sempre funziona, ma si sta appoggiando a Mario Cecchi, il tattico che non ha seguito Inzaghi in Arabia Saudita. C’è un collegamento con la passata gestione", sottolinea il Corriere dello Sport.
"La trazione offensiva è giustificata dalla possibilità di investire su Pio Esposito e su Bonny dietro a due mostri come Lautaro e Marcus Thuram. Non dev’essere casuale la capacità penetrativa svelata dalle statistiche. Nessuno ha tentato più tiri all’interno dell’area di rigore rispetto all’Inter (27 in due giornate) e al Milan. Cinque gol realizzati sotto porta con il Toro, lo scivolone a San Siro con l’Udinese dopo il tap-in di Dumfries, chiudendo con il 4-2-4 “alla Gattuso”. Sabato, invece, ripartirà dal solito 3-5-2, forse senza Sucic. Debutterà Akanji, ex City, ma il vero tema riguarda la pericolosità nel gioco aereo e nei sedici metri dell’Inter. Lautaro e Thuram proveranno a sfondare il muro alzato dai bianconeri. Tudor ti sorprende da fuori, Chivu arriva davanti al portiere. La trama del prossimo Derby d’Italia".
(Corriere dello Sport)
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