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PARMA, ITALY - MAY 18: Antonio Conte head coach of Napoli embraces Cristian Chivu head coach of Parma calcio during the Serie A match between Parma and Napoli at Stadio Ennio Tardini on May 18, 2025 in Parma, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Tra le pagine dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli, giornalista, ha analizzato così il mercato di Inter e Napoli verso la prossima stagione: "È sicuramente troppo presto per azzardare pronostici, per giudicare squadre in costruzione o addirittura con i compiti delle vacanze ancora tutti da svolgere. È però opinione diffusa, e condivisibile, che - in attesa soprattutto di capire cosa faranno Juve e Milan - si ripartirà istituzionalmente dal duello, punto a punto, che ha caratterizzato il campionato scorso: quello tra Napoli e Inter. Che ha premiato, con lo scudetto, la squadra più brava, con l’allenatore più bravo, nel confronto con quella che invece era o sembrava la squadra più forte. Fatto sta che la scia di entusiasmo in casa azzurra è diventata sempre più evidente, grazie alla serie di colpi da copertina che De Laurentiis - come aveva promesso a Conte - ha già piazzato: un campione assoluto come De Bruyne, un difensore di primo livello come Beukema, un giovane di grandi prospettive come Marianucci, un esterno importante come Lang, per arrivare a Lucca.
Destinato a ricoprire il ruolo di alternativa a Lukaku, perché chiamarlo riserva può sembrare riduttivo a quel prezzo, con la prospettiva di giocare un più che un discreto numero di partite. Visto che l’impegno, oltre a una Coppa Italia da non trascurare, stavolta è doppio: campionato e Champions. Già, la Champions League. È da qui che bisogna partire per provare a sciogliere, al momento, l’interrogativo più intrigante: ma così, con questi cinque acquisti, il Napoli ha già scavalcato l’Inter nella profondità complessiva della rosa? La sensazione personale è che ci sia un’aria, assolutamente ingiustificata, di sfiducia nei confronti dei nerazzurri, soprattutto nello slalom parallelo con il Napoli. Eppure stiamo parlando del gruppo che è arrivato in finale di Champions, eliminando Bayern Monaco e Barcellona.
E che dunque era già strutturato, a differenza dei rivali, per poter distribuire le sue energie su più fronti. Insomma, il Napoli è stato finora strepitoso nell’aggredire il suo piano di rafforzamento, puntando gente di valore e adatta alle idee dell’allenatore. Ma, nel giudicare la forza dell’Inter, è fortissimo il rischio di farsi influenzare - negativamente - dai risultati dell’ultimo mese di stagione. In cui hanno finito per prevalere la stanchezza e un clima di cose sospese, che l’addio di Simone Inzaghi ha in qualche modo certificato. La vera domanda ora è questa: ma nel duello Napoli-Inter finiranno per incidere più gli allenatori o le mosse di mercato? È chiaro che, nel giudizio sui due piloti, il Napoli si senta - legittimamente - molto più forte. D’altronde stiamo parlando dell’unico tecnico nella storia del calcio italiano ad aver conquistato tre titoli con tre squadre diverse - oltre a Capello, a cui però sono stati cancellati quelli in bianconero - “contro” un giovane collega che ha appena 13 presenze in A col Parma.
Ed è evidente che Chivu rappresenti una incognita per la stessa dirigenza, che ne apprezza le qualità professionali e umane ma non ha riscontri oggettivi per giudicarlo. Attenti, però. Perché a fronte di cocenti delusioni, ci sono stati anche allenatori che hanno conquistato la scena giovanissimi. Si potrebbe in qualche modo citare lo stesso Conte: aveva una maggiore esperienza, ma per la Juve rappresentò una meravigliosa carta a sorpresa. Ma come dimenticare Capello, che conquistò il primo dei suoi quattro scudetti con un Milan che aveva allenato soltanto a livello giovanile o quattro anni prima per sette partite?
Un percorso fatto anche da Villas-Boas, capace di imporsi col Porto senza aver mai avuto prima grandi responsabilità; fatto da Eriksson, con titolo e Coppa Uefa con il Göteborg a 34 anni, o da Vialli che a 34 anni col Chelsea si prese Coppa d’Inghilterra, Coppa delle Coppe e Supercoppa Uefa. Insomma, il talento conta come l’esperienza. E comunque di esperienza, anche nell’essersi già cimentata su più tavoli, l’Inter ne ha da vendere. Potendo contare su una squadra che è stata già rinforzata da un talento cristallino come Sucic e che, con Lookman, avrebbe - senza esagerazioni - una prima linea di valore mondiale. Insomma, si ripartirà probabilmente con questo duello. Ma, al di là delle valutazioni soggettive, non sarebbe sbagliato, né è un affronto ai campioni d’Italia, continuare a mettere le due almeno in ordine alfabetico: Inter e Napoli".
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