In tutto quello che è accaduto e sta per accadere a Torino c’è assai poco di juventino, nonostante il ritorno di Tudor che ha subito messo le cose in chiaro sottolineando il senso di appartenenza e i valori che sembravano accantonati: gli aneddoti su Zidane e Pirlo un’efficace astuzia comunicativa. È come se oggi la Juve ricominciasse da zero; come se nove mesi e duecento e passa milioni di mercato si sottoponessero a un esame sul campo: la commissione esterna è costituita da un tecnico distante anni luce dal predecessore. Tudor si è presentato con umiltà, pur non essendo umile, e ha una cultura dei rapporti con chi allena meno complicata. Nei giorni scorsi un addetto ai lavori vicinissimo alla Juve mi ha detto: «Tudor è un allenatore facile alla rottura, ma qui non c’è più nulla da rompere, è già tutto rotto». Igor dovrà incollare i pezzi in nove settimane per ricomporre un mosaico discutibile".
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