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Biasin: “Inter aveva fatto intendere giovani + colpaccio. Doveva farlo! Club ha sottovalutato…”
Fabrizio Biasin commenta le operazioni di mercato chiuse dall’Inter sui social. Ecco il suo pensiero dopo il termine della finestra estiva: “Mercato chiuso.
Al netto delle questioni tecniche - ovviamente fondamentali, il campo “dirà” - la sensazione è che all’Inter abbiano colpevolmente sottovalutato la questione ambientale.
Una squadra reduce da un finale di stagione sportivamente “drammatico” aveva bisogno di una scossa emotiva, ovvero quantomeno di un colpo di mercato ad effetto, anche a costo di andare contro i propri principi di logica e gestione.
E quel colpo quest’estate andava fatto a prescindere, in particolare dopo averlo fatto assaporare alla piazza. Perché così è stato.
Se tu fai intendere che arriverà un giocatore importante, ma poi quel giocatore non arriva (Akanji per Pavard è solo una questione di impellente necessità), diventa difficile far digerire una strategia diametralmente opposta, quella della “linea giovane”, a meno che tutto non vada subito per il verso giusto.
Viceversa, al primo inciampo ti devi aspettare che la gente si incazzi, perché gli avevi fatto intendere una cosa (giovani + un colpaccio) e poi gliene hai presentata un’altra (giovani e stop).
La squadra - ma qui siamo nel campo dei giudizi personali - resta potenzialmente molto forte, ma adesso è tenuta a fare uno sforzo doppio: se prima doveva dimostrare quel che vale solo agli avversari, ora dovrà riconquistare anche i suoi stessi tifosi.
E poi c’è lo stadio. Non si può abbandonare San Siro al suo destino, né pensare di affrontare una stagione con questa situazione grottesca fatta di silenzi e momenti di imbarazzo generale. E questo non significa voler ignorare quel che è accaduto, semmai vuol dire provare a tutelare tutti coloro che con certe questioni non c’entrano nulla e, nel rispetto delle regole, vorrebbero un Meazza capace di sostenere la squadra come ha sempre fatto.
Le squadre di calcio - ormai lo sappiamo - sono diventate vere e proprie aziende e hanno precise linee guida da seguire, ma sono aziende atipiche che non possono prescindere dal loro cliente più importante: il tifoso.
E il tifoso lo conquisti con i risultati, è ovvio, ma dopo quello che è accaduto nel finale della scorsa stagione anche con un’iniezione non programmata di “felicità potenziale”, quella che i tifosi nerazzurri si aspettavano, meritavano e infine non hanno avuto”, si legge.
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