Inter, il bilancio fin qui del mercato estivo: quali acquisti hanno funzionato e quali no

[tps_title]IL MERCATO[/tps_title] Siamo quasi a metà stagione: l'Inter di Cristian Chivu è prima in classifica in campionato, tra le migliori otto in Champions League e ai quarti di finale di Coppa Italia, un bottino decisamente positivo. Resta il piccolo neo dell'eliminazione dalla Supercoppa in semifinale contro il Bologna. A quasi quattro mesi dall'inizio ufficiale della stagione, è però possibile tracciare una riga. Qui ci soffermiamo sui sei acquisti effettuati dal club quest'estate per rinforzare la squadra: Petar Sucic, Luis Henrique, Andy Diouf, Manuel Akanji, Ange-Yoan Bonny e Francesco Pio Esposito, tornato dal prestito allo Spezia. Quale apporto hanno dato sin qui questi giocatori? Hanno fatto di più o di meno di quanto ci si aspettasse a bocce ferme? Ecco il bilancio. [tps_title]MANUEL AKANJI[/tps_title] Manuel Akanji è senza alcun dubbio il miglior acquisto estivo dell'Inter. Il centrale svizzero, preso in un blitz dopo aver chiuso la cessione di Benjamin Pavard all'OM, si è subito imposto come leader della difesa nerazzurra con le sue caratteristiche tecniche e la sua mentalità da leader. Le partite sbagliate dall'ex City si contano sulle dita di una mano, per il resto solo prestazioni molto solide: ormai scontato il suo riscatto al termine della stagione, considerando che oltre al braccetto destro può ricoprire egregiamente anche il ruolo di centrale. [tps_title]ANGE-YOAN BONNY[/tps_title] 23 milioni più 3 di bonus ben spesi da Marotta e Ausilio per Ange-Yoan Bonny. L'attaccante francese è da considerare sicuramente un passettino indietro nella gerarchia rispetto a Lautaro e Thuram, ma di sicuro rappresenta un'alternativa di livello assoluto in grado di sostituire entrambi senza farli rimpiangere. E il suo impatto a Milano è stato devastante: in 20 partite in tutte le competizioni con l'Inter e in 730 minuti giocati, Bonny ha messo a segno già 5 gol e 6 assist, contribuendo quindi a 11 gol. Uno ogni due partite. E la sua giovane età è solo un punto a suo favore: promosso. [tps_title]FRANCESCO PIO ESPOSITO[/tps_title] Vent'anni soltanto ma sembra un veterano: Francesco Pio Esposito si è calato alla grande nella sua nuova avventura all'Inter. Il salto dalla Serie B alla capolista in A non è assolutamente semplice, ma lui si sta comportando alla grande. Ha già segnato in tutte le competizioni che ha giocato (manca solo il gol a San Siro in campionato con l'Inter) ed è andato a segno anche in Nazionale: Chivu ci crede fortemente e lui ha dimostrato ampiamente di poterci stare. Presente e futuro assicurato. [tps_title]PETAR SUCIC[/tps_title] Petar Sucic è forse l'acquisto che più incuriosiva i tifosi dell'Inter quest'estate. E il suo impatto è stato subito mica male: assist col River al Mondiale per Club, assist per Thuram alla prima col Torino. Poi alti e bassi, fino alla meraviglia contro la Fiorentina. E poi ancora alti e bassi, con il croato che ancora non è riuscito a determinarsi come una certezza nello scacchiere di Chivu: ha 22 anni e crescerà, la sensazione fin qui è che possa dare un po' di più di quanto fatto finora. Anche perché è impossibile non vederne il potenziale. [tps_title]ANDY DIOUF[/tps_title] Non semplice il giudizio su Andy Diouf. Arrivato dopo la metà di agosto come oggetto completamente misterioso, il francese nelle prime uscite da subentrato ha mostrato enormi difficoltà anche nelle cose più banali. Poi la scintilla, con gli ingressi molto incoraggianti con Milan e Pisa, fino al gol in Coppa Italia contro il Venezia dopo una poderosa progressione. E anche col Bologna in Supercoppa ha fatto intravedere gamba. Anche qui il potenziale c'è e va sgrezzato: di sicuro non è il bidone che tanti avevano etichettato giungendo a conclusioni affrettate. Sarà utile, va solo capito come utilizzarlo al meglio. [tps_title]LUIS HENRIQUE[/tps_title] Forse l'unica effettiva nota dolente del mercato dell'Inter. Luis Henrique, arrivato dal Marsiglia per circa 25 milioni di euro, era stato preso per aggiungere un esterno di qualità in grado di saltare l'uomo in avanti e creare superiorità numerica. Finora non si è visto nulla di tutto ciò, anzi: grande timidezza e poche giocate provate, l'unica è quello sprint contro il Como a San Siro con l'assist per Lautaro. Una sola piccola luce in tanto buio: dovrà fare di più per meritarsi la maglia nerazzurra, soprattutto ora che Dumfries è ai box e lì servono certezze. Rimandato.