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Inter, alla fine il difensore non arriverà. Il club nerazzurro ha deciso di rimanere così e non fare altre operazioni di mercato. Valuterà nella sessione invernale se intervenire o meno per sistemare la squadra.
"Arrivederci a gennaio. A meno di opportunità e occasioni che dovessero sbocciare, per la difesa e un po’ meno per l’attacco, di qui al 1° settembre - al momento non c’è nulla che bolla in pentola -, il mercato dell’Inter è da considerare chiuso. Con appuntamento rinviato, evidentemente, alla sessione invernale. Avendo ancora risorse a disposizione, infatti, dovessero emergere necessità o lacune, a gennaio si agirà di conseguenza. La decisione è stata presa di comune accordo con Chivu. Piuttosto che aggiungere un semplice tappabucchi, senza particolari prospetti, anche il tecnico rumeno ha convenuto che sia preferibile restare cosi", scrive il Corriere dello Sport.
"Del resto, a proposito della difesa, dal punto di vista numerico, problemi non ce ne sono. Il nodo, semmai, è l’età media del reparto. Tuttavia, attraverso un maggiore turn-over e una gestione accurate delle forze, c’è la fiducia di non andare incontro a particolari difficoltà. Se, invece, con il procedere della stagione, dovessero emergere criticità, allora, come premesso, si interverrà. Con il proposito, comunque, di individuare un profilo di spessore, in grado di diventare un tassello della retroguardia per il futuro".
"Già, ma quali sono i margini di manovra di Marotta, Ausilio e Baccin per questo ultimo scorcio di mercato e, soprattutto, per la finestra di gennaio. Beh, tenuto conto che il passivo concesso da Okatree sin da inizio mercato è di 60 milioni, al netto delle cessioni, adesso la disponibilità è attorno ai 20 milioni di euro o poco più, che poi è il limite standard per ogni operazione.
Finora, infatti, il club nerazzurro ha fatto investimenti per circa 85 milioni, a fronte di un monte cessioni che si aggira sui 45 milioni. Qualcuno potrà obiettare che era stato fissato un extra-budget prima per Lookman e poi per Koné. Vero, ma si trattava di eccezioni. Venute meno entrambe, l’extra è rientrato.
Nulla vieta che possa essere nuovamente concesso. Ma occorre, in ogni caso, un’opportunità simile. Giusto per fare qualche esempio, l’Inter aveva approcciato prima il Rennes per Jacquet e poi il Bruges per Ordonez, ma si è sentita chiedere 50 milioni per il primo e 40 il secondo. Nessuno dei due, però, valeva l’eccezione. E nemmeno il turco Akcicek del Fenerbahce, alla fine, è stato ritenuto degno di un investimento di una ventina di milioni", aggiunge il quotidiano.
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