Il mercato di gennaio è un mercato infido, spesso porta a al cosiddetto panic buying. Con effetti disastrosi. L'Inter lo sa bene, soprattutto studiando la situazione dei cugini. Lo scorso gennaio, il Milan vinse la palma di regina del mercato di gennaio. Che colpi favolosi Joao Felix, Gimenez strappato all'avversaria di Champions e Kyle Walker. Che nomi, che rinforzi.

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Inter deve comprare, non esiste altra strada. Niente da riparare? Falso, una falla da anni
Tre innesti disastrosi a dir poco, un mercato che da 8 è diventato da 3 nel giro di un paio di settimane. Fatta questa doverosa premessa, non si deve cadere nell'eccesso opposto. Sempre a gennaio dell'anno scorso, l'Inter aveva la possibilità di inserire una punta al posto dei fantasmi Taremi e Correa (Arnautovic qualcosina faceva) ma la proprietà fissò un diktat preciso (che lo condividiate o meno): non arriva nessuno se non liberate lo spazio. Missione fallita e scudetto perso (anche) per questo motivo.
Un'altra cosa che non si deve mai fare è peccare di presunzione. Rinforzare una squadra a gennaio è complicato, comprare "tanto per comprare" è sicuramente un errore. Ma nessuno sta chiedendo all'Inter di comprare tanto per comprare. L'Inter deve comprare perché c'è la necessità. Palese, conclamata, innegabile.
I nerazzurri non hanno niente da riparare? Non è vero e sarebbe presuntuoso pensare che l'Inter non sia migliorabile. Lo è palesemente, senza neanche andare a citare l'infortunio gravissimo (alla fine starà fuori 5 mesi tra novembre e marzo) di un elemento che è stato inserito nella lista del Pallone d'Oro. I problemi di Luis Henrique e i dubbi sulla tenuta di Darmian come quinto (che vanno ben oltre i due mesi di infortunio) impongono alla società non solo di considerare un innesto ma di procedere anche rapidamente. Comprando non tanto per comprare ma comprando per vincere. Un concetto che non andrebbe neanche sottolineato (per altro anche i soldi tanto cari ai fondi si fanno vincendo, se volessimo togliere al concetto qualsiasi briciolo di poesia).
Chiusura sul concetto di mercato di riparazione e l'idea che l'Inter non abbia "nulla da riparare". Non è del tutto esatto. Qualcuno mi sa dire il nome della riserva di Bastoni? Non mi venite a dire Acerbi o Carlos Augusto, il jolly buono per tutte le stagioni. E' bastato un mal di schiena e l'Inter si è trovata senza un'alternativa a Bastoni e contemporaneamente senza un'alternativa a Dimarco. Palacios? La bocciatura è definitiva, Bastoni è senza alternativa ormai da tempo immemore.
La dirigenza dell'Inter, in estate, ha inserito in squadra giocatori decisamente migliori rispetto ai giudizi di tanti opinionisti, compreso il sottoscritto. Cinque su sei sono palesemente innesti degni dell'Inter (Akanji, Esposito, Bonny, Sucic e il ritrovato Diouf). Ma non completare l'opera a gennaio, con infortuni gravi in casa e rivali che stanno setacciando il mercato, sarebbe un errore imperdonabile.
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