L'Inter potrebbe nuovamente gettare l'assalto a Manu Koné. La Roma che ha resistito in estate è costretta a cedere per il fair play finanziario: servono 90 mln per adempiere agli obblighi della Uefa.

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Roma, servono 90 mln: ecco perché deve cedere un big. Koné e Ndicka possibili cessioni
"Un’altra stagione di sacrifici: vanno trovati 90 milioni. In fondo, è il destino di quei club reduci da pesanti deficit che devono rientrare nei parametri del fair play Uefa. La differenza, per i giallorossi, sta nell’assenza di vie di fuga. Avendo già violato le norme finanziarie, nel 2022 la Roma ha firmato un settlement agreement con Nyon, cioè un accordo transattivo che imponeva un graduale percorso di rientro e prevedeva un set di sanzioni intermedie. Il club di Friedkin ha fatto i compiti a casa. Qualche sbavatura c’è stata, tant’è vero che in questi anni sono state inflitte alcune multe. Ma nulla di grave. Adesso, però, c’è uno snodo importante. Lo scopo dell’accordo con l’Uefa consisteva nel rispetto della “football earning rule” nel monitoraggio calcolato durante la stagione 2026-27, basandosi sugli esercizi al 30 giugno 2024, 2025 e 2026. Questo vuol dire che nel triennio che si conclude alla fine di quest’annata la Roma dovrà registrare una perdita aggregata entro i 60 milioni", analizza La Gazzetta dello Sport.
Nei primi 5 anni l’investimento di Friedkin è ammontato a un miliardo. Ma i soldi che immette l’azionista, fondamentali per la tenuta patrimoniale e la continuità aziendale, non servono ai fini della “football earning rule”. La regola-cardine del fair play si basa sul conto economico, quindi su ricavi e costi prodotti dalla società. Dal bilancio “ufficiale” l’Uefa scomputa gli investimenti per il settore giovanile, le donne, le infrastrutture. Negli ultimi anni la Roma ha migliorato parecchio il risultato d’esercizio: -219 milioni nel 2021-22, -103 nel 2022-23, -81 nel 2023-24.
"La Roma si è già giocata la deviazione accettabile di 60 milioni del triennio: nel 2025-26 è costretta a tendere verso il pareggio. Servirebbe un miglioramento dei conti di una trentina di milioni rispetto alla scorsa stagione. A ciò si aggiungono alcune voci, almeno al momento: i 40 milioni di plusvalenze realizzate nel 2024-25 (in estate è stato fatto pochissimo, considerato che le cessioni principali sono state registrate a giugno), i 10 milioni di costi in più derivanti dall’ultima campagna trasferimenti e i 12 milioni di ricavi in meno per la scadenza del contratto del main sponsor Riyadh Season. Tutto considerato, fanno 90 milioni da recuperare. Dovranno arrivare innanzitutto dalle cessioni: gli indiziati principali sono Koné e Ndicka. E poi dal nuovo sponsor di maglia, da risparmi di costi e dai risultati sportivi. Se la squadra di Gasperini riuscisse a fare meglio dell’anno scorso (quinta in A, ottavi in Europa League, quarti in Coppa Italia) otterrebbe un tesoretto in grado di ridurre l’apporto del player trading. I conti si faranno a giugno", aggiunge il quotidiano.
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