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Antonello: “Cambio proprietà? Deciderà Suning, normale ci sia interesse. Stadio e 4° posto…”

Alessandro Antonello, amministratore delegato corporate dell'Inter, ha parlato del presente ma, soprattutto, del futuro del club nerazzurro
Marco Macca Redattore 

Antonello: “Cambio proprietà? Deciderà Suning, normale ci sia interesse. Stadio e 4° posto…”- immagine 1

Una lunga intervista, concessa a Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore, in cui Alessandro Antonello, amministratore delegato corporate dell'Inter, ha parlato del presente ma, soprattutto, del futuro del club nerazzurro. Ecco le sue dichiarazioni:

"Quanto vale il quarto posto? Da una parte c'è la passione di tifoso, che ovviamente è consapevole di ciò che ci giochiamo da qui al 24 maggio e vuole gioire di questi momenti. Dall'altra c'è il ruolo più istituzionale e manageriale che deve guardare alla pianificazione, anche fuori dal campo. Non possiamo non pensare alla prossima stagione. Il quarto posto garantisce introiti importanti per il club, intorno ai 50 milioni. Ne dobbiamo tenere conto, visto che la prossima stagione è alle porte ed è su questo che si basa la pianificazione".

"Avere un nuovo stadio è importante per la competitività di un club. I ricavi da stadio potrebbero raddoppiare. Si garantiscono introiti tali per cui si potrebbe tornare a competere seriamente a livello europeo. I grandi club intascano più 120-130 milioni dai loro impianti. Quest'anno noi e il Milan, battendo dei record, ricaveremo circa 70 milioni. Si capisce la differenza. Abbiamo una lunga lista di aziende che vorrebbero essere presenti negli Sky box e nelle aree hospitality e al momento non riusciamo a soddisfare queste richieste. Voglio tranquillizzare i tifosi: l'aumento dei ricavi arriverebbe essenzialmente dai servizi all'interno dello stadio, ai tifosi come alle aziende che vogliono essere presenti. A livello di aree hospitality, oggi siamo al 3%, mentre mediamente uno stadio moderno viaggia intorno al 18-20%. Siamo stati a Lisbona (stadio del Benfica, ndr) e abbiamo visto che l'impianto ha 120 Sky box, mentre San Siro ne ha 30. Questo dà immediatamente la percezione di quanto si può fare con un nuovo impianto".

"In questi 4 anni abbiamo lavorato con coerenza e professionalità. Abbiamo sempre detto che quello di San Siro era il progetto principale, perché la location fa parte della storia di Milano e delle squadre. Anche di recente, quando il Milan ci ha comunicato di voler guardare ad altre aree, lo abbiamo ribadito con forze. Riteniamo ancora oggi che questa sia la scelta ottimale. Se il Milan decidesse di costruire il suo impianto altrove, noi vogliamo continuare con questo progetto, ma è chiaro che l'Inter non può rimanere vincolata a continui rinvii della politica. Non c'è una deadline, ma speriamo che non ci sia ulteriore slittamento e l'incertezza, che disturba di più gli investitori. Abbiamo fiducia nelle decisioni del Comune. Qualora non si trovasse a una soluzione su San Siro, anche l'Inter deve pensare a un'alternativa. Abbiamo altre aree: non vogliamo restare spiazzati qualora il progetto San Siro non dovesse andare avanti".

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