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ESCLUSIVA Labate: “Suning ha mani legate. Conte vero condottiero. Ed è Trap non Lippi!”

Marco Macca

 Getty Images

Perché secondo te Antonio continua a non entrare nelle grazie della tifoseria nonostante il lavoro straordinario che sta portando avanti?

Non lo so, non riesco a capire. Ma non credo sia più così. Quando arrivi all'Inter e hai un trascorso nella Juventus, puoi imboccare due strade: quella 'Lippi' e quella 'Trapattoni'. Io penso che, per il valore umano che ha dimostrato Conte nel primo anno all'Inter, penso che la strada 'Lippi', con tutto il rispetto per l'ex ct, sia scongiurata. Non nascondiamoci: è un condottiero che sta guidando la squadra in un mare di difficoltà. Sfido a trovare un allenatore che si trovi all'interno di una società che, nel frattempo, ha cambiato praticamente tutto in negativo: dalle prospettive alla capacità di investimento, riuscendo al contempo a mantenere la barra dritta. Conte è arrivato all'Inter quando la società sembrava una corazzata invincibile, ora si trova dentro un'altra società. Lui si è posto a barriera non solo della squadra, ma anche dei tifosi. Se riesci a preservare non solo il gruppo, ma anche il cuore dei tifosi, di per sé è come aver già vinto uno scudetto.

Se dovessi scegliere un nome su tutti per erigerlo a simbolo di questa grande vittoria, chi sceglieresti?

Il nome su tutti è Antonio Conte. E' il derby di Antonio Conte. Perché sono stati decisivi anche Vecino e Pinamonti, che erano in panchina. Quando anche chi non gioca si sente così tanto parte della squadra da esultare in quel modo, vuol dire che c'è dietro la mano del mister.

Un altro merito di Conte è che, in questi ultimi anni, quando c'era da vincere una partita decisiva, l'Inter steccava sempre o quasi. Quest'anno la storia sembra diversa.

Sono d'accordo. Erano qualità che non si vedevano dall'Inter del Triplete, anche se qualcuno potrebbe obiettare che lo Shakhtar non era un avversario insormontabile e che comunque siamo usciti dalla Champions. Però l'aver battuto nel giro di poco Juventus, Lazio e Milan non è un evento che accade molto frequentemente.

A proposito della Champions: pensi che quell'uscita fosse una tappa 'obbligata' nella crescita della squadra per arrivare a questo livello? Oppure, vista la forza di quest'Inter, quell'eliminazione brucia ancor di più?

Credo che sia stato un passaggio quasi obbligato. La storia insegna che puoi arrivare nelle condizioni di giocarti dei trofei e non vincere comunque nulla. Considero il fatto di essere usciti dalla Champions come un dazio che dovevamo pagare. La stessa cosa è successa in Coppa Italia: il valore formativo dell'eliminazione per mano della Juventus in quelle partite è stato fortissimo. A contorno, le voci di crisi di Lukaku, puntualmente smentite. E' arrivata una risposta così veemente forse proprio per quei punti di domanda.

Per numeri, almeno finora, Conte è al livello dei grandi allenatori della storia dell'Inter. In cosa lo vedi simile a Mourinho? Prevedi che possa arrivare a vincere quanto Mou?

Sono due allenatori imparagonabili. In proporzione ai trofei vinti, posso dire di essere affezionato a Conte, quasi più di quanto fossi affezionato a Mourinho, che adoravo. Due mister incommensurabili: quella squadra (quella di Mour, ndr) aveva degli elementi di esperienza che questa squadra non ha. Quella squadra aveva Samuel e Zanetti, affermati nei loro ruoli in tutto il mondo; c'era Eto'o, considerato top player a livello mondiale. Quando Conte ha preso questa squadra, Bastoni era un giovincello che era andato a giocare a Parma; Skriniar era comunque un giovane; Lukaku veniva dallo United, dove era considerato una stella in decadenza; Lautaro era un eterno punto interrogativo, dato che nessuno riusciva a capire se fosse una prima o una seconda punta. Conte ha assemblato tutto questo in maniera quasi magica. L'Inter del Triplete partiva molto più blasonata rispetto a questa. Stankovic era una stella del calcio europeo già dai tempi della Lazio; Barella, invece, veniva dal Cagliari. Conte ha rifondato persino i singoli giocatori.

Adesso chi fa più paura per il titolo? Milan o Juventus?

A me, di base, fa sempre molta più paura la Juventus. Sono un interista cresciuto in Calabria, in un posto circondato da juventini. Per me il derby è sempre stato quello con la Juve. I bianconeri mi farebbero paura senza Cristiano Ronaldo, figuriamoci con lui.

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