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La generosità dell’Inter e il ‘manuale perfetto’. Il problema Handanovic e la bordata di Conte

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L'analisi di FcInter1908 sulla sconfitta dell'Inter contro la Juve grazie a due regali. Per Sanchez arriva la bordata di Conte

Gianni Pampinella

Ci si aspettava una partita diversa rispetto a quella del 17 gennaio quando l'Inter dominò e vinse, e così è stato. Sedici giorni dopo Inter e Juventus sono tornate ad affrontarsi nella semifinale di andata della Coppa Italia. La squadra di Pirlo sembra aver imparato la lezione e, nonostante il vantaggio nerazzurro firmato Lautaro, complica la vita ai nerazzurri che non ne avrebbero bisogno perché fanno tutto da soli. A San Siro è andato in scena il manuale perfetto dal titolo "come regalare una partita agli avversari".

Perché i due gol della Juve sono due regali. Il primo è un'ingenuità di Young che trattiene Cuadrado su un cross dove non sarebbe mai arrivato. Il secondo è direttamente confezionato da Handanovic. Il portiere esce inspiegabilmente fuori dall'area di rigore nonostante Bastoni gli faccia ampi gesti di indietreggiare. Purtroppo lo sloveno non è nuovo a errori grossolani e quello del portiere è un problema che l'Inter si trascina da qualche tempo e che in estate andrà risolto.

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In una serata storta, l'assenza di Lukaku e Hakimi si è fatta sentire, eccome. Sanchez ha perso lo smalto di un tempo, ha perso confidenza con il gol, ormai è un trequartista a tutti gli effetti e qui ritorna l'annosa questione della quarta punta che l'Inter si trascina non da quest'estate, ma da due anni abbondanti. Conte non ha risparmiato una bordata al cileno: "Numeri impietosi". Probabilmente lo scambio saltato con Dzeko grida vendetta. Forse pure per Conte che, magari, ci aveva sperato anche se questo non lo ammetterà mai. Nonostante una buona prova di Darmian, è pesata come un macigno anche la mancanza di Hakimi, il suo apporto nella manovra offensiva è troppo importante per questa squadra.

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Ma in una serata storta, si sono viste anche cose buone. La prima è che questa è una squadra che non molla mai, ha messo la Juve alle corde nel secondo tempo e solo la sfortuna e Buffon hanno salvato i bianconeri. È un gruppo plasmato a immagine e somiglianza di Conte, la sua mano c'è e si vede. Nonostante il mare in tempesta (Suning cede?), Conte riesce a tenere la barra dritta in una situazione che pochi allenatori sarebbero in grado di gestire. Lui ha invece compattato il gruppo, si è accorto (finalmente!) che uno come Eriksen può tornare utile alla causa. Lo stesso danese sembra aver recepito i codici contiani, contro la Juve è entrato col piglio giusto. Di motivi per sorridere il tecnico nerazzurro ne ha, il gruppo risponde bene, non inganni una sconfitta, soprattutto quella con la Juve arrivata grazie alla generosità di Young e Handanovic.