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Inter, vertice Conte-società: fiducia confermata, due i temi trattatti. E ora lo scudetto…

Fabio Alampi

L'eliminazione dall'Europa non costerà il posto al tecnico nerazzurro

La precoce e scottante eliminazione dall'Europa dell'Inter non ha intaccato la fiducia della società e della proprietà nerazzurra nei confronti di Antonio Conte: è quanto emerso dal colloquio andato ieri in scena ad Appiano Gentile tra il tecnico e la dirigenza interista, rappresentata nell'occasione da Marotta, Ausilio e Zanetti. Fiducia rinnovata, come conferma La Gazzetta dello Sport:

"Quell'«insieme» sgombra il campo da alcune voci diffusesi ieri pomeriggio, riguardanti un possibile divorzio tra Conte e l'Inter. Nulla è cambiato e nulla cambierà: la società è con l'allenatore. E infatti la fiducia non è stata neppure l'argomento del giorno, ieri ad Appiano. Presente tutta la dirigenza - Marotta, Ausilio e Zanetti -, lunghe analisi con l'allenatore, con il quale i tre hanno pranzato insieme. Il succo? Facciamo in modo che questa eliminazione diventi il trampolino per concentrarsi totalmente sul campionato, innanzitutto".

LIMITI - "Sono stati a lungo evidenziati i limiti strutturali dell'organico. Il gruppo ha ancora una volta mostrato lacune in termini di personalità e di abitudine alla vittoria. Discorsi, questi, che tornano quasi ciclicamente d'attualità ad Appiano: la revisione profonda dell'organico, progettata già la scorsa stagione, non è stata portata a termine anche per colpa di una pandemia che ha limitato i movimenti sul mercato. Non si parla solo di acquisti, ma anche di cessioni, relativamente a calciatori che non garantiscono quelle due paroline magiche, mentalità vincente".

SFOGHI - "C'è poi l'altro aspetto della vicenda, quello mediatico. Gli scontri verbali in diretta tv dell'allenatore non possono far piacere alla dirigenza. E indubbiamente sono il segnale di un cambiamento del tecnico, di un'altra faccia esposta, decisamente più decisa e aggressiva rispetto a quella dei primi mesi della stagione. Conte ha sempre tenuto a precisare come il suo modo di porsi all'esterno non incida minimamente sul rendimento della squadra, men che meno nel rapporto con i giocatori, rimasto intatto. Ma la «svolta» è di sicuro un fatto da segnalare. Come pure il non esser riuscito a capitalizzare la dote di esperienza europea che la finale col Siviglia di agosto aveva comunque regalato".

OBIETTIVO SCUDETTO - "Ma ora basta trasferte, basta viaggi lunghi. Solo voli nazionali e la testa al vero grande obiettivo rimasto. È stato anche il cuore di ogni ragionamento ieri ad Appiano: prima tra Conte e la dirigenza, poi anche nel colloquio tra lo stesso tecnico e la squadra, in cui Conte ha ribadito come la strada imboccata sia quella giusta, sottolineando l'esigenza dell'attenzione ai particolari e la voglia di buttarsi tutto alle spalle pensando al campionato. In fondo, proprio da ieri la parola scudetto non è più un tabù".