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Marotta: “Escludo cessioni big. Volevamo Vlahovic. Lukaku? E’ andata così. Zhang resta”

Marco Astori

VLAHOVIC E DZEKO - "Quando si pensa ad una sostituzione si prepara una lista grazie allo scouting e alle opportunità di mercato: ci sono obiettivi raggiungibili e non. Ci deve però essere sempre la consapevolezza di raggiungere i propri obiettivi. Dzeko era un obiettivo prioritario già dalla scorsa stagione: e grazie alle circostanze favorevoli lui godeva di una promessa della Roma che gli avrebbe concesso la lista gratuita al momento di un'offerta. C'è stata facilità anche grazie alla serietà della Roma, che ha mantenuto la promessa. Vlahovic è un grande talento, ci siamo trovati in una situazione impegnativa in cui non ci trovavamo nelle condizioni di concludere. Era il secondo obiettivo per un aspetto complementare, un giocatore pronto ora e uno nel futuro: sarebbe stato il massimo. Siamo stati contenti però dell'operazione Dzeko".

IL FUTURO - "La pandemia ha accentuato una situazione di grande sofferenza: la situazione debitoria che affligge le squadre italiane è notevole. Un modello come quello attuale non dà garanzie di stabilità, bisogna trovare assolutamente rimedi: non bisogna dipendere sempre dall'azionista che deve fare sempre aumenti di capitale. Il mecenatismo è superato, bisogna arrivare ad avere un modello diverso. Gli Zhang negli anni ha profuso 700 milioni, è normale rivedere le situazioni economiche: bisogna arrivare alla valorizzazione delle risorse e al contenimento dei costi. Il management deve arrivare a fare queste due cose. La tranquillità l'abbiamo avuta con due cessioni che hanno messo in sicurezza il club: siamo molto tranquilli e cerchiamo di individuare i nostri obiettivi, gli stessi dell'anno scorso, con grande ottimismo. E' una situazione che tocca tutto il sistema: non mi sembra giusto che le proprietà immettano soldi, è giusto contenere i costi e far sì che i giocatori che capiscano il momento di difficoltà".

ALTRA CESSIONE BIG - "La escludiamo assolutamente. Voglio tranquillizzare i nostri tifosi che sono grandi appassionati: l'Inter esiste ed esisterà nel futuro. La competitività è garantita e nel calcio non vince chi spende di più. Esiste il patrimonio delle risorse umane composto da giocatori, allenatori, dirigenti. Se questa squadra è forte e ha un obiettivo, si può andare molto lontano al di là del nome del calciatore".

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