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Pavard: “All’Inter per vincere trofei, ecco il mio ruolo preferito. Idolo? Ramos”

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"E mi piacerebbe vincere parecchi titoli anche con l'Inter, a fine stagione festeggiare lo Scudetto", ha detto Pavard a Dazn
Matteo Pifferi Redattore 

Lunga intervista concessa da Benjamin Pavard ai microfoni di Dazn. L'ex difensore del Bayern Monaco ha parlato del suo approdo in nerazzurro:

"Questo è un campionato che seguivo da molto tempo, ho molti amici che giocano in Italia. Per me è un calcio forte a livello tattico, sento di aver tante cose da imparare qui e non vedo l'ora di far parte di questo grande club, l'Inter. Gioco a calcio per vincere trofei, è per questo che gioco ed è per questo che mi piace. Alla fine della mia carriera sarò fiero di me quando guarderò nella mia bacheca tutti i trofei che avrò vinto. Spero possano essere ancora tanti, perché sono uno che ha fame di vincere trofei. E mi piacerebbe vincere parecchi titoli anche con l'Inter, a fine stagione festeggiare lo Scudetto e mettere questa seconda stella sulla maglia".


Arrivo in Italia

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"Ero in Germania da sette anni, per me era arrivato il momento di una nuova sfida. L'Inter si è presentata, club dalla grande storia scritta da leggende come Zanetti, che oggi lavora ancora per il club e per il quale ho grande rispetto. Per me si è trattato di qualcosa di una scelta e di una nuova sfida, l'Inter si è presentata con le mie stesse ambizioni, ossia vincere il maggior numero di trofei possibili. Speriamo di poter celebrare a fine stagione più vittorie possibili, insieme ai nostri meravigliosi tifosi".

Ruolo preferito

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"La mia posizione preferita è da centrale nella difesa a tre, e lì che mi sento a mio agio. Laterale destro? Tutti sanno che posso ricoprire quella posizione ma non è lì che mi sento a mio agio. Sono all'Inter per potermi esprimere nel ruolo che preferisco, dove posso dare il mio contributo d'esperienza".

Campione del Mondo in Russia nel 2018

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"Quando vivi queste emozioni, come quando vinci un Mondiale e quindi vinci il trofeo più bello e più importante in assoluto, hai ancora voglia di gustare gioie simili coi tifos. Gol all'Argentina? Un momento unico, per me, per la squadra e per tutta la Francia. Un momento che rimarrà scolpito nella memoria dei francesi e mia perché è stato un grande gol in una partita importante. Ma dall'altra parte, non lo nascondo, continuo a guardare avanti. E' passato molto tempo da allora, preferisco pensare al presente e al futuro".

Una volta hai detto: 'Non ho il talento di Messi, ma sono forte mentalmente'. L'aspetto mentale è fondamentale per un calciatore.

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"Assolutamente sì, per un calciatore di alto livello è proprio così. Io non sono un genio del calcio come Messi, sono un ragazzo che ha sempre lavorato. Nessuno mi ha regalato nulla, tutto ciò che ho me lo sono guadagnato col mio lavoro. Anche nei momenti difficili non ho mai mollato, non mi sono mai abbattuto. Devo questa cosa a mio padre che aveva una grande forza mentale e me l'ha trasmessa, per me è importante averla nei momenti belli e meno belli, è la chiave per avere una grande carriera nel calcio".

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Partita da cancellare

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"E' complicato. Sinceramente direi la sconfitta contro il Manchester City nell'ultima Champions".

Stadio più bello

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"Quello dell'Inter, San Siro".

Idolo d'infanzia

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"Sergio Ramos, mi piacciono il suo stile di gioco e la sua grinta. Per me è un esempio".

Sacrificio per diventare calciatore

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"Non è un sacrificio, è un privilegio fare il calciatore ad alto livello e dare gioia alle persone che vengono allo stadio. E' vero, a volte si saltano compleanni, Natale, Capodanno con la famiglia o gli amici. E' complicato ma non ci lamentiamo perché facciamo il mestiere più bello del mondo".

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Attaccante più difficile da marcare

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"Devo pensarci... Ti direi Eden Hazard".

Cibo preferito

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"I fritti del Nord e del Belgio".

Quale compagno ascolta la musica peggiore?

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"Marcus Thuram... Ascolta di tutto ma non è il top. Quello che ascolto io non è male: anni '80 e '90, rap e reggaeton".

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