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Inter, il piano di Marotta prende forma: tesoretto per Scamacca e Frattesi. E non solo

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Con il ritorno degli spettatori, la riduzioni degli ingaggi e i premi l'ad dell'Inter conta di riuscire a finanziare i prossimi colpi

Andrea Della Sala

L'Inter lavora per il futuro e non solo. Il mercato di gennaio non riserverà grosse sorprese per Inzaghi, ma la dirigenza nerazzurra è pronta e sta lavorando senza sosta anche per la prossima stagione. L'ad Marotta, dopo il capolavoro estivo, sta progettando il modo in cui arrivare ai prossimi obiettivi di mercato.

Per Dybala bisogna "fare un ragionamento a parte, in primis perché - come ripetuto più volte da Marotta - “rappresenta un’occasione per cui si deve fare un tentativo”, la dirigenza nerazzurra lavora concretamente su tutti i suddetti tavoli. Per l’immediato, se possibile (molto difficile, salvo qualche minima possibilità per Kostic), o al massimo a fine stagione. Perché, pur nella logica di austerity imposta dal passivo monstre dell’ultimo bilancio (in rosso di 246 milioni), esiste evidentemente un piano per accantonare risorse attraverso uno scenario da comporre da qui a giugno come un puzzle. Questo non significa che Marotta e l’Inter possano accontentare tutte le pretese per questi obiettivi, dai 40 milioni chiesti per Scamacca fino ai 30 per Frattesi (e probabilmente nemmeno i 15 che vorrebbe l’Eintracht per Kostic), ma i nerazzurri contano di avere comunque argomenti convincenti", rivela Gazzetta.it.

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TESORETTO - "Prima di tutto i risultati sportivi: finora la Champions ha fruttato circa 61 milioni tra bonus partecipazione, premi vittoria, botteghino, market pool e premio qualificazione per l’accesso agli ottavi di finale. L’eventuale accesso ai quarti varrebbe altri 10,6 milioni, quello alle semifinali 12,5, mentre l’approdo in finale porterebbe altri 15,5 milioni (con bonus di ulteriori 4,5 milioni al vincitore). In termini del tutto ipotetici - è chiaro - gli introiti europei potrebbero dunque aumentare di altri 43 milioni e “spicci”. Il bis scudetto invece, con annesso premio per la qualificazione alla successiva Champions, varrebbe poco più di 33 milioni. L’altro fronte strategico è San Siro, perché l’Inter ha pagato il conto più salato per le chiusure della scorsa stagione (- 70 milioni) e le limitazioni di quella attuale. Con la prospettiva di tornare in tempi rapidi (almeno) al 50% di capienza e magari addirittura al 75%-100% con l’arrivo della primavera, le casse nerazzurre si gonfierebbero non poco alla luce di una media spettatori che da diverse stagioni è la più alta del campionato fino a raggiungere quota 66 mila nell’ultima stagione pre-Covid".

INGAGGI - "Il futuro tesoretto nerazzurro e soprattutto la libertà di azione di Marotta dipenderanno anche dalla necessaria riduzione dei costi di gestione dettati dalla proprietà, che a settembre ha già registrato un calo del 15%. L’obiettivo entro l’estate è di scendere di almeno altri 10 punti percentuali, meglio 15. In poche parole, c’è bisogno di ridurre il monte ingaggi, obiettivo raggiungibile liberandosi di chi gioca poco pur guadagnando come un titolare (il caso di Vidal, con un salario da 6,5 milioni) o di chi semplicemente andrà a scadenza a fine stagione come Vecino, Kolarov e Perisic. Con i dovuti distinguo (a partire dalla situazione relativa a Perisic ancora tutta da definire), tra gli eventuali addii di Vidal e di chi saluterebbe a scadenza l’Inter si alleggerirebbe di ben 25 milioni (lordi). Se partisse anche Sanchez, il più pagato in rosa, il risparmio salirebbe di altri 9 milioni. Per coprire gli ipotetici ingaggi di tutti i principali obiettivi di mercato messi assieme (escludendo ovviamente Dybala) basterebbe sicuramente la metà della cifra risparmiata dopo il programmato “alleggerimento” estivo".

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PEDINE - "L’ultimo, prezioso asso nella manica di Marotta è costituito dai talenti spediti in prestito e che potrebbero rientrare in futuri scambi per ridurre l’esborso. L’ipotesi di inserire Pinamonti per abbassare il costo del cartellino di Scamacca non è affatto campata in aria, merito anche della brillante stagione del nerazzurro in prestito a Empoli. Con quest’ultimo a Sassuolo, l’investimento per Scamacca potrebbe ridursi del 30%-40%, il resto verrebbe fatto da condizioni di pagamento agevolate. Su queste, ad esempio, si gioca anche la trattativa per Frattesi, con i nerazzurri in pressing da qualche giorno: in questo caso, resta valido il nome di Pirola come possibile contropartita. Nella lista delle cosiddette “monete di scambio” figurano poi tanti elementi che si stanno facendo le ossa in giro, da Mulattieri (Crotone) a Oristanio e Stankovic (Volendam), da Vanhuesden (Genoa) a Esposito e Males (Basilea), ma anche Agoume (Brest) e quel Satriano che ha salutato pochi giorni fa", chiude il portale della rosea.

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