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Sanchez-Giroud, per i vertici AIA non c’è errore. Gli ex arbitri: “Si parli di più”

Eva A. Provenzano

Nel derby un fallo del francese sul cileno apre alla rimonta: l'arbitro fa una valutazione soggettiva del fallo e il VAR non interviene perché non è errore evidente

È stato un altro fine settimana di polemiche arbitrali, forse meno intense di quelle suscitate dall'errore dell'arbitro Serra che è arrivato a chiedere scusa al Milan. Ma due episodi in particolare hanno fatto parlare. Uno è il fallo di Giroud su Sanchez che ha aperto al gol rossonero e alla sconfitta dell'Inter. L'altro è il gol che il VAR ha annullato a Zaniolo e ha portato, per proteste, alla sua espulsione. E sono arrivate nel post partita le parole di Mourinhoche ha parlato delle decisioni dei dottori del calcio, quindi di un regolamento che non sembra proprio chiarissimo.

Il Corriere della Sera spiega: "Per i vertici arbitrali i Var non hanno sbagliato. Nel caso di Roma l’errore è semmai dell’arbitro Abisso, che doveva vedere dal campo il pestone di Abraham sul piede di Vasquez e poi ammonirlo come da regolamento, senza bisogno di aiuto della videoassistenza. La Var è intervenuta per correggere un errore dell’arbitro, si tratta di un fallo oggettivo e codificato: piede su piede uguale fallo e cartellino giallo. Non si discute. Discorso diverso per l’episodio di Giroud su Sanchez: una situazione soggettiva, si valuta l’intensità. L’arbitro Guida è vicino e giudica l’entità del contatto, la decisione è sua, quindi non c’è un chiaro errore, il Var non interviene. Per i vertici arbitrali i casi sono entrambi corretti". 

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Il giornale così fa parlare due ex arbitri e pone l'accento sul 'codice cifrato' utilizzato per il calcio, conosciuto per lo più dagli addetti ai lavori, con Var e direttori di gara che diventano protagonisti.

«Il problema è un regolamento difficile da capire per chi guarda il calcio, in più è diventato eccessivo il controllo della Var, nata a suo tempo per dirimere tre-quattro casi (rigore, gol, espulsione diretta e scambio di persona). Gli arbitri sul campo continuano a essere muti e non va bene, devono spiegare. A Zaniolo viene annullato un gol al 90’, il giocatore avrà il diritto di chiedere all’arbitro: “Ma che c... hai fischiato?”. È il gergo di un ragazzo, magari non bello, ma alla domanda Abisso ha il dovere di rispondere. Inaccettabile che non risponda, poteva evitare tante polemiche».

L'ex arbitro Pieri invece va dritto su Mourinho: «Il calcio è cambiato, se non lo sa è un problema grande. Oppure vuole solo spostare l’attenzione per una mancata vittoria? A furor di popolo abbiamo voluto la moviola in campo, ora la vogliamo togliere? Il calcio cambiato è figlio della Var, le polemiche ci sono sempre state. La strada per uscirne è la comunicazione. Gli arbitri devono aprirsi e parlare di più».

(Fonte: Corriere della Sera)