FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

fcinter1908 news interviste Acerbi: “Inzaghi non si impone, ti conquista. Quando ho capito che non era uno qualunque”

news

Acerbi: “Inzaghi non si impone, ti conquista. Quando ho capito che non era uno qualunque”

Acerbi: “Inzaghi non si impone, ti conquista. Quando ho capito che non era uno qualunque” - immagine 1
Il ritratto dell'ex allenatore dell'Inter nelle parole del difensore nerazzurro
Redazione1908

Francesco Acerbi, autore dell'autobiografia "Io, guerriero" (Rizzoli), ha raccontato nel suo libro il rapporto molto speciale con Simone Inzaghi. Un rapporto iniziato alla Lazio, con una telefonata mentre era in treno, di ritorno dal matrimonio di Lorenzo Pellegrini. "Mi parlò come uno che ti conosce da sempre. Diretto. Vero. «Francesco, io ti voglio con me. So chi sei. E so cosa puoi dare.» In quel momento capii che non era solo una proposta professionale. Era un riconoscimento. E anche un'opportunità per saldare tutto ciò che avevo vissuto fino a quel punto: la fatica, gli errori, le battaglie silenziose. Firmare per la Lazio non fu solo un passo avanti: fu un punto di svolta", scrive Francesco raccontando che il suo sì a Simone Inzaghi arrivò senza esitazioni.

Acerbi: “Inzaghi non si impone, ti conquista. Quando ho capito che non era uno qualunque”- immagine 2

Simone Inzaghi raccontato da Francesco Acerbi

—  

"Alla mia prima volta a Formello, mi colpì la velocità: la rapidità dei gesti, delle decisioni, degli sguardi. Ogni dettaglio aveva un peso. Non c'era più tempo per sbagliare. Ma non era paura. Era adrenalina pura. Li capii subito che Inzaghi non era uno qualunque. Era uno che viveva di calcio. Ma, soprattutto, uno che sapeva leggere le persone. E io, che mi portavo ancora addosso qualche ombra, lo percepii subito.

Acerbi: “Inzaghi non si impone, ti conquista. Quando ho capito che non era uno qualunque”- immagine 3

Con lui è sempre stato tutto naturale. Ci siamo dimostrati rispetto e stima reciproci, senza troppe parole. Anche se, quando necessario, le abbiamo tirate fuori con la massima franchezza. Simone non è uno che si impone. Ti conquista. Ti parla guardandoti negli occhi. Ti chiede solo una cosa: fiducia. E te la restituisce moltiplicata. Con lui non c'erano maschere. Se stavi bene, giocavi. Se stavi male, ti aiutava a tornare. Non pretendeva eroi, pretendeva uomini. E per me fu una liberazione", confessa nelle pagine del suo libro Acerbi. Un legame destinato ulteriormente a rinforzarsi all'Inter.