Botta e risposta sui temi principali legati a San Siro e al nuovo stadio
NUOVO STADIO, QUANDO?
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L'assessora allo Sport, Turismo e Politiche giovanili di Milano, Martina Riva, è intervenuta nell'ultima puntata di Elastici per parlare di San Siro e del nuovo stadio. La redazione di Cronache di Spogliatoio ha preparato una lista di domande, alle quali Martina Riva ha risposto in maniera precisa. Termini, ripensamenti e novità: il Comune di Milano si è detto pronto a sostenere il futuro calcistico di questa città. Ma quando sarà pronto il nuovo stadio? "Sarà pronto per gli Europei del 2032, forse un po' prima. Questo è l'obiettivo. I lavori inizieranno intorno al 2027. Tenete conto che manca il rogito, manca il progetto. Il progetto poi non è un progettino, serve il tempo tecnico per iniziare i lavori", ha annunciato l'assessora Riva.
La domanda più pressante è quella che riguarda la possibilità di una retromarcia. Martina Riva risponde così: "Il rogito sarà sicuramente prima dell'11 di novembre, data in cui potrebbe potenzialmente scattare il vincolo della sovrintendenza. Il lavoro del consiglio comunale e della giunta è terminato, dopodiché tutto è possibile. Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Siamo un Paese in cui la novità fa sempre paura. Anche ieri sera alle tre di notte c'erano persone e consiglieri che facevano riferimento a potenziali ricorsi al Tar. L'obiettivo dell'amministrazione è garantire un nuovo stadio alle due eccellenze milanesi. Questo è anche un grande progetto di rigenerazione urbana di un quartiere - San Siro - che ne ha profondamente bisogno. È un'isola di calore nel cemento. Quello che Inter e Milan propongono è un progetto di uffici, ristoranti e metà sarà destinata al verde. Ci sarà un parco. L'effetto che si avrà sul quartiere è paragonabile a quello che si è avuto con il quartiere City Life. C'è un aspetto sportivo ma anche un aspetto che interessa i cittadini".
CHI PAGA
Architettura, costi e cosa rimarrà del vecchio San Siro
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Il nuovo stadio ricalcherà l'architettura del vecchio? A questa domanda Martina Riva risponde con la certezza che si tratterà di un progetto all'altezza: "Non c'è ancora il progetto. Sappiamo che gli architetti scelti dalle squadre sono tra i migliori al mondo in materia di stadi. Ci aspettiamo un progetto di assoluta qualità, che possa essere legato al vecchio stadio ma senza avere paura di dire di sì al nuovo. Che possa rendere Inter e Milan competitive a livello europeo ed essere adeguato agli standard Uefa. Il numero di posti? 71500 posti, questa è stata una richiesta specifica del Comune di Milano. L'idea delle squadre era di fare qualcosa di più piccolo. Ma noi volevamo che fosse accessibile a tutti". E chi lo paga?"Chiaramente Milan e Inter. Quello che si dice sul contributo del Comune è relativo alle parti pubbliche che riguardano questa operazione. Inter e Milan compreranno l'area, il GFU. Il nuovo stadio sarà a spese delle squadre tanto quanto la rifunzionalizzazione del Meazza. Lo spostamento dalle case di via Tesio è stata una richiesta del Comune di Milano e c'è una possibile parte di contributo per le bonifiche e per lo spostamento del tunnel di Patroclo. La parte di interesse pubblico può essere pagato dal Comune. Avere le squadre di calcio nella propria città è di interesse pubblico e quindi la legge per gli stadi riconosce ai vari comuni la possibilità di dare dei soldi o di regalare le aree. Un piccolo contributo per le bonifiche lo abbiamo ritenuto di interesse pubblico". L'assessora Riva ha poi chiuso il discorso rivolgendosi ai cittadini milanesi più ostili al progetto: "San Siro oggi viene interamente mantenuto dalle squadre, non c'è un euro di costo per i cittadini milanesi. Pensare che Inter e Milan decidano di spostarsi fuori da Milano e che San Siro rimanga un rudere pesando sulle tasche dei milanesi non è fattibile. La federazione calcio ci ha restituito una valutazione su San Siro: non risponde a più del 50% dei requisiti Uefa. Questo ci dice che il mondo sta andando in una direzione diversa. Non consentire a Inter e Milan di fare quello che tutte le squadre del mondo fanno vorrebbe dire azzopparle. Salute pubblica e ambiente? Dobbiamo fidarci della tecnologia".