Ottavio Bianchi, ex allenatore di Napoli e Inter, ha parlato ai microfoni di Tuttosport della super sfida in programma sabato alle ore 18 tra partenopei e nerazzurri: "Adesso è ancora presto per dire se sarà determinante, o meno, per il titolo. In realtà penso di no, visto che è ancora presto. Ma sicuramente darà una grande iniezione di fiducia a chi uscirà vincitore dal match. Per me si affrontano le due squadre più competitive che abbiamo nel campionato italiano. Certo, ultimamente si è affacciato anche il Milan. E i rossoneri hanno il vantaggio di non avere coppe, coppette e coppine. Affrontare un impegno ogni tre giorni sotto un filo emotivo e caratteriale lascia il segno, al di là dei microtraumi che sono determinanti per i giocatori: se giochi sempre non hai infatti il tempo per poter recuperare".

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Bianchi: “Inter, Chivu ha un grosso vantaggio. Napoli, tanti nuovi: serve tempo”
L'Inter arriva da sette vittorie di fila, il Napoli dal 2-6 di Eindhoven.
"Una sconfitta del genere fa male, sempre. Però è talmente eclatante che è meglio perdere così, che essere battuti per 1-0 all'ultimo minuto. Anche Conte alla fine ha tirato questa stessa conclusione. Poi certo, è sempre meglio scendere in campo dopo una bella vittoria, come ha fatto l'Inter, ma non ritengo un alibi quello di aver perso l’ultima gara in vista del match di sabato. Partiranno dallo 0-0 e se la giocheranno".
A proposito di Conte e delle sue parole, fanno discutere le dichiarazioni sui troppi acquisti del mercato estivo.
"È molto difficile inserire dei calciatori nuovi. Poi l'organico del Napoli è migliorato rispetto all'anno scorso, ma i giocatori non sono delle macchine, serve tempo per l'inserimento. Ci sono tanti aspetti di cui si deve tenere conto: la lingua, il nuovo contesto, la famiglia, l'alimentazione. Non voglio trarre delle giustificazioni, ma ci sono delle difficoltà oggettive da superare".
Lei pensa che il Napoli possa correre il rischio di vivere una stagione negativa come l'ultima post scudetto?
"Parlo in generale: se lei nota, nel nostro campionato non si è più abituati a vedere una squadra che vince 3-4 titoli di fila. Non è facile mantenere la stessa concentrazione, le rivali si attrezzano per contrastarti. Quando tu sei la squadra da battere, gli avversari mettono in campo tutte le energie che hanno in corpo".
Insomma, riconfermarsi è più difficile che vincere una prima volta.
"In Italia sì, senza ombre di smentite, sì. Riconfermarsi non è difficile, ma difficilissimo. Basta che faccia il confronto con i campionati stranieri e veda le statistiche".
Cosa pensa di Chivu?
"Mi sembra che stia lavorando bene, ha iniziato in modo positivo. Secondo me ha un grosso vantaggio, quello di essere stato una grande giocatore. Questa è una carta fondamentale per relazionarsi con i propri atleti quando guidi una società importante. Poi chiaramente dopo ci vuole sempre la qualità, ma l'impatto da chi è stato un calciatore di quei livelli è diverso da chi invece non ha avuto quel tipo di passato".
Chiudiamo da dove abbiamo iniziato, che tipo di partita sarà Napoli-Inter?
"Non credo ci saranno molti gol. Mi aspetto una gara da leader da entrambe le squadre, ma con molta attenzione, sia da parte del Napoli, che dell'Inter. I campionati si vincono comportandosi da squadra in fase difensiva, a centrocampo e in fase offensiva. Poi chiaro, il fuoriclasse ti aiuta, ci mancherebbe, ma la bellezza del calcio sta proprio nel gioco di squadra".
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