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fcinter1908 news interviste Capello: “Chivu e De Rossi hanno due grandi pregi che avevo anche io. E Cristian è…”

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Capello: “Chivu e De Rossi hanno due grandi pregi che avevo anche io. E Cristian è…”

Capello: “Chivu e De Rossi hanno due grandi pregi che avevo anche io. E Cristian è…” - immagine 1
Lunga intervista di Fabio Capello a La Gazzetta dello Sport. L'ex allenatore ha parlato anche di Chivu e De Rossi
Matteo Pifferi Redattore 

Lunga intervista di Fabio Capello a La Gazzetta dello Sport. L'ex allenatore ha parlato anche di Chivu e De Rossi e della loro avventura a Roma:

“Chivu? L’avevamo acquistato per avere una squadra ancora più forte a livello difensivo ma soprattutto perché era ordinato e sapeva distribuire bene la palla in fase difensiva. Come si dice adesso: era bravo dal basso. Ci serviva un difensore così, di una certa qualità. È stato un buonissimo acquisto e molto importante per quella Roma”.

E come ragazzo com'era?

“Già allora molto intelligente in campo e con una grande personalità. Io gli ho suggerito alcune cose, perché non è che in Olanda fossero grandi marcatori, quindi gli ho dato qualche indicazione a livello difensivo. Ma come ho detto Cristian era molto bravo e intelligente e ha imparato tutto in fretta: come giocare e com’era il calcio italiano. Si è integrato subito, ha capito cosa io e la squadra chiedevamo. D’altronde quando un giocatore è tecnicamente capace e intelligente è facile dare suggerimenti e vedere poi sviluppare in campo quelle indicazioni”.

E in quella sua Roma c’era anche un giovane De Rossi.

“Daniele se è rimasto subito alla Roma lo deve a Fabio Capello. Perché, a parte che si allenava sempre con noi, io lo feci esordire insieme ad Aquilani nella partita di Coppa Italia contro la Triestina. Pensavo che Alberto fosse più pronto di Daniele, lo feci giocare quasi un’ora però poi ho visto che in campo non aveva la stessa personalità che mostrava in allenamento”.

Cosa aveva De Rossi di diverso?

“La chiave è sempre capire se un giocatore è pronto o no. E lo vedi appena lo metti in campo, anche se è giovane. Come ho inserito Daniele, lui ha subito dimostrato in partita tutto quello che faceva vedere in allenamento e dissi: “Questo ragazzo è pronto, può rimanere a giocare con la prima squadra”. Aquilani invece aveva bisogno di fare esperienza, infatti poi è andato alla Triestina”.

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Di Chivu ha detto che era un ragazzo intelligente, De Rossi com’era?

“Daniele è sempre stato molto umile. È sempre stato bravo ad assorbire le cose importanti, qualità che gli è rimasta anche da allenatore: nel calcio bisogna copiare e poi mettere in risalto le proprie qualità sviluppandole. Quelli intelligenti fanno così. Poi, certo, c’è qualcuno che inventa ma lì parliamo di geni”.

Vede un po’ di Fabio Capello più in Chivu o in De Rossi?

“Sono due allenatori che sanno giostrarsi bene anche nelle difficoltà. E questo è molto importante. Poi sanno trasmettere le cose giuste alle squadre che allenano. Questi sono due grandi pregi che gli riconosco e penso che siano alcune delle cose che riuscivano bene anche a me”.

In questo momento è più difficile essere Chivu sulla panchina dell’Inter o De Rossi su quella del Genoa?

Inter Chivu

“Se vediamo il valore assoluto e oggettivo delle realtà e delle squadre, l’Inter è sempre una realtà più difficile. Chivu è subentrato su una panchina che ha un peso specifico a livello di tifosi e di storico, soprattutto per i traguardi recenti, molto complesso da sostenere. Dall’altra parte De Rossi è in un ambiente in cui c’è tanto cuore, tantissima passione. E anche lì, in altro modo, la pressione non manca. In sostanza, Chivu e De Rossi hanno due avversari diversi: uno deve salvarsi e può permettersi di perdere contro le squadre più grandi, l’altro non può proprio perdere le partite”.

C’è il rischio che il pensiero della Supercoppa distragga l’Inter?

“No. È un impegno importante ma la classifica in questo momento lo è di più”.

Se guarda avanti, in prospettiva, come vede il futuro di Chivu e De Rossi?

“Siccome sono stati miei allievi, anche se per poco, li seguo con molta attenzione e auguro a tutti e due di avere successo”.