E allora partiamo da qui. Che Napoli arriverà alla sfida con l’Inter?
«Bella domanda... Mai come questa volta fatico a dare una risposta, perché il Napoli in questo momento è un’incognita. Mentre l’Inter sta vivendo una fase di grande euforia, con i giocatori chiave riposati perché gestiti al meglio e di nuovo concentratissimi in partita, gli azzurri stanno toccando con mano le difficoltà del doppio impegno a certi livelli. Il Napoli è sul filo: il rischio più grande in vista di sabato, per me, è che al primo errore in campo la squadra si deprima. E con un’Inter così lanciata, sarebbe pericolosissimo».
Dice Capello: il grande merito di Chivu è di essere entrato nella testa dei giocatori dell’Inter. C’è il rischio che Conte stia uscendo da quella dei giocatori del Napoli?
«Sta trovando degli ostacoli con i nuovi arrivati: non è riuscito, almeno finora, a farli integrare tatticamente come avrebbe voluto, e alcuni infortuni pesanti stanno complicando le cose. Lui ripete che serve tempo, ma a questo punto mi chiedo se non sia più una questione di caratteristiche tecniche. L’Inter intanto i tempi li ha bruciati...».
Non prende gol e in attacco si diverte.
«Ha trovato equilibrio. L’altra sera, dopo aver sofferto per una ventina di minuti anche perché Chivu aveva cambiato tanti uomini, si è registrata e poi ha dominato: ho contato almeno 8 palle gol chiare».
A Napoli mancherà ancora Thuram, ma Bonny e Esposito ormai sono una certezza. Anche in una partita come quella del Maradona?
«Certo, e non dimentichiamoci che ad affiancarli è un certo Lautaro. Mi impressiona la crescita di Pio: per visione di gioco, movimenti e profondità è il sostituto perfetto di Thuram. So che come vice di Marcus si tende a considerare Bonny, ma io resto convinto della mia idea».
Il Napoli, invece, senza Hojlund fatica.
«La sua assenza è un bel problema, come quelle di Rrahmani e Lobotka: non è facile trovare gli equilibri giusti senza l’asse centrale. Ma non è l’unico nodo di Conte».
Quali sono gli altri?
«La fase difensiva: col Psv ho visto errori incredibili che il Napoli della stagione passata non avrebbe mai commesso. In porta, poi, bisognerà riflettere e prendere una scelta definitiva tra Milinkovic e Meret: l’Inter viaggia nella direzione opposta, Sommer dopo gli errori contro la Juventus si è ripreso alla grande. Infine il centrocampo: più passa il tempo e più ho l’impressione che la convivenza tra De Bruyne e McTominay sia difficile da mettere in pratica».
Prima il Torino, poi il Psv: come ci si rialza?
«Ritrovando l’umiltà e lo spirito di squadra che hanno portato il Napoli allo scudetto. Di Lorenzo l’altra sera ha parlato da capitano vero, mi aspetto la scossa da lui e dagli altri leader, penso a McTominay e Politano. Mettiamola così, il Napoli deve ritrovare non solo sé stesso, ma anche il vero Conte. In Olanda era irriconoscibile: dov’era la sua grinta?».
E l’Inter? Quale aspetto non dovrà sottovalutare al Maradona?
«Guai a scendere in campo con la presunzione dello scorso anno, ha fatto danni tremendi. Ma Chivu ha lavorato benissimo da questo punto di vista: con lui l’Inter è tornata insaziabile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/999cbc080ddf16c8f068dec67d58ddc1.jpg)

