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Capello: “Inter, momento di grande euforia: con Chivu tornata insaziabile. Napoli incognita”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico ha analizzato la sfida di sabato tra Napoli e Inter e gli stati d'animo delle due squadre
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha analizzato la sfida di sabato tra Napoli e Inter e gli stati d'animo delle due squadre

«Qualcosa ti rimane dentro sempre, la chiave è riuscire a trasformare in energia positiva tutto quello che una partita di Champions così vicina ti lascia. E per il Napoli non sarà facile...».


E allora partiamo da qui. Che Napoli arriverà alla sfida con l’Inter?

«Bella domanda... Mai come questa volta fatico a dare una risposta, perché il Napoli in questo momento è un’incognita. Mentre l’Inter sta vivendo una fase di grande euforia, con i giocatori chiave riposati perché gestiti al meglio e di nuovo concentratissimi in partita, gli azzurri stanno toccando con mano le difficoltà del doppio impegno a certi livelli. Il Napoli è sul filo: il rischio più grande in vista di sabato, per me, è che al primo errore in campo la squadra si deprima. E con un’Inter così lanciata, sarebbe pericolosissimo».

Dice Capello: il grande merito di Chivu è di essere entrato nella testa dei giocatori dell’Inter. C’è il rischio che Conte stia uscendo da quella dei giocatori del Napoli?

«Sta trovando degli ostacoli con i nuovi arrivati: non è riuscito, almeno finora, a farli integrare tatticamente come avrebbe voluto, e alcuni infortuni pesanti stanno complicando le cose. Lui ripete che serve tempo, ma a questo punto mi chiedo se non sia più una questione di caratteristiche tecniche. L’Inter intanto i tempi li ha bruciati...».

Capello Inter

Non prende gol e in attacco si diverte.

«Ha trovato equilibrio. L’altra sera, dopo aver sofferto per una ventina di minuti anche perché Chivu aveva cambiato tanti uomini, si è registrata e poi ha dominato: ho contato almeno 8 palle gol chiare».

A Napoli mancherà ancora Thuram, ma Bonny e Esposito ormai sono una certezza. Anche in una partita come quella del Maradona?

«Certo, e non dimentichiamoci che ad affiancarli è un certo Lautaro. Mi impressiona la crescita di Pio: per visione di gioco, movimenti e profondità è il sostituto perfetto di Thuram. So che come vice di Marcus si tende a considerare Bonny, ma io resto convinto della mia idea».

Il Napoli, invece, senza Hojlund fatica.

«La sua assenza è un bel problema, come quelle di Rrahmani e Lobotka: non è facile trovare gli equilibri giusti senza l’asse centrale. Ma non è l’unico nodo di Conte».

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Quali sono gli altri?

«La fase difensiva: col Psv ho visto errori incredibili che il Napoli della stagione passata non avrebbe mai commesso. In porta, poi, bisognerà riflettere e prendere una scelta definitiva tra Milinkovic e Meret: l’Inter viaggia nella direzione opposta, Sommer dopo gli errori contro la Juventus si è ripreso alla grande. Infine il centrocampo: più passa il tempo e più ho l’impressione che la convivenza tra De Bruyne e McTominay sia difficile da mettere in pratica».

Prima il Torino, poi il Psv: come ci si rialza?

«Ritrovando l’umiltà e lo spirito di squadra che hanno portato il Napoli allo scudetto. Di Lorenzo l’altra sera ha parlato da capitano vero, mi aspetto la scossa da lui e dagli altri leader, penso a McTominay e Politano. Mettiamola così, il Napoli deve ritrovare non solo sé stesso, ma anche il vero Conte. In Olanda era irriconoscibile: dov’era la sua grinta?».

E l’Inter? Quale aspetto non dovrà sottovalutare al Maradona?

«Guai a scendere in campo con la presunzione dello scorso anno, ha fatto danni tremendi. Ma Chivu ha lavorato benissimo da questo punto di vista: con lui l’Inter è tornata insaziabile».