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In cuor suo aveva deciso sin dal primo giorno?
«Il Toro è sempre stata la mia prima scelta. Per fortuna, siamo riusciti a portarla a termine».
Quali le prime impressioni su mister Vanoli?
«Lunedì, alla fine del mio primo allenamento, ho fatto una bella chiacchierata con il mister. Anche lui mi mostra grande fiducia. Bello, sono felice: è stato un bell’impatto. Tra l’altro, il mister è uno dei motivi per cui sono voluto venire qua».
Come mai?
«Lo conoscevo dagli anni in cui era con Conte all’Inter. Io ero un ragazzino della Primavera, qualche volta mi allenavo in prima squadra: più o meno so cosa chiede e come vuole che si giochi».
Com’è la Premier?
«È un grande campionato, uno dei più competitivi al mondo. Io l’ho appena assaggiata, ma è stata un’esperienza che mi è servita molto».
Qual è l’insegnamento che le è rimasto di un allenatore come Enzo Maresca?
«Da lui ho imparato tantissimo. Mi ha insegnato una maniera diversa di vedere il calcio».
E di Pochettino?
«Mette grande passione in tutto quello che fa, mi ha lasciato questa lezione: serve aggiungere una grande passione in tutto».
Le piace più ricevere complimenti o critiche?
«Le critiche, costruttive e dalle persone giuste».
Quali sono stati i suoi modelli?
«Sono cresciuto con Kakà e Ronaldinho».
E Sergej Milinkovic-Savic?
«Per caratteristiche fisiche e tecniche mi rivedo in lui, per me è stato di grande ispirazione».
È in Under 21, qual è il suo pensiero azzurro?
«La Nazionale è il mio obiettivo, al 100%. È una motivazione in più, vestire la maglia azzurra è impagabile. Ci penserò quando verrà, adesso penso a come ci posso arrivare giorno per giorno».
Chiudiamo: qual è il suo sogno nel cassetto?
«Vincere il Mondiale con l’Italia. Quando sogno, penso in grande. Quindi, sì: il sogno è essere protagonista in un’Italia che vince il Mondiale».
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