Cristian Chivu, tecnico dell'Inter, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha parlato così dopo la vittoria contro la Fiorentina: "L'Inter ha il dovere di superare i momenti di difficoltà e portare avanti il sogno, l'obiettivo, il valore: oggi non era semplice per niente, affrontavamo una squadra organizzata che ha scelto di mettersi sotto palla e andare in contropiede. Siamo stati bravi, nel primo tempo abbiamo avuto difficoltà nella rifinitura, le scelte non sono state giuste. Ma il fraseggio e la ricerca dello spazio c'è stata.

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Chivu: “Sucic completo, sa fare tutto! Bisseck può fare il centrale, vi dico cosa gli ho detto”
Nel secondo abbiamo aggiunto qualcosa nella concretezza e l'abbiamo sbloccata con un tiro da fuori che non abbiamo mai provato. Poi col raddoppio le cose sono diventate più semplici. Sucic ha potenzialità enormi? Non sono mai stato composto nelle esultanze: sono felice per lui, è un centrocampista completo che può fare tutto, anche giocare a due. Ha un motore importante, fa metri e in una certa maniera: poi la qualità e la lucidità le ha fatte vedere. Siamo contenti tutti per lui per come sta lavorando e per l'apporto che sta dando.
Abbiamo avuto pazienza, le energie vanno mantenute al massimo per capire cosa fa l'avversario. E poi tutto ti premia: nel secondo tempo abbiamo trovato lucidità e spazi. I giovani? E' giusto premiarli ma bisogna fare sempre attenzione a come li metti dentro e con chi: per noi è semplice perché abbiamo una squadra piena di responsabilità ed esperienza che dà una grande mano in settimana dando l'esempio ai giovani, che sono costretti ad alzare il livello.
Bisseck centrale? Io sono contento per la sua prestazione: dall'inizio ho sempre pensato che potrebbe fare il centrale. Anche in Belgio mi era piaciuto, oggi l'ho riproposto viste le insidie portate da Kean. Quando è venuto a bere l'acqua ho detto a Bisseck: "Quando c'è una palla scoperta piuttosto lascialo che riceva addosso piuttosto che vada in profondità". Sono cose per capire cosa devo concedere e cosa no: è il compito mio e dello staff fargli capire certe cose. Ma il coraggio di tenere la linea alta è importante, poi bisogna capire cosa deve fare con la palla scoperta, la mia regola è scappare piuttosto che andare in anticipo. Io non ero veloce come lui, ma ci sono piccoli segreti che posso insegnare".
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