E se c'è chi ha parlato del derbydegli allenatori, Oscar Damiani ha risposto alle domande di TuttoSport soffermandosi sul tema mercato. In particolare ha parlato di Ausilion e Tare, i due direttori sportivi con i quali ha lavorato, da agente, diverse volte.

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Damiani: “Ausilio non ama il mercato di gennaio. Su un giocatore gli avevo detto…”

«Sono due cari amici e posso solo che parlarne bene. Lo faccio non per il rapporto che ci lega, ma perché sono due top nel loro settore e i risultati ottenuti in questi anni parlano per entrambi. Non a caso anche grazie al loro lavoro Inter e Milan sono di nuovo ai vertici. Chi vince alla fine ha sempre comunque alle spalle dirigenti capaci».
«Hanno grande personalità e sono molto decisi nel perseguire gli obiettivi che si sono prefissati. Attenzione però: a dispetto dei loro caratteri forti sono molto abili a mediare con gli agenti e i proprietari dei rispettivi club per portare avanti e soprattutto a termine le trattative».
«Una trattativa particolarmente complessa con Tare è stata quella di Rocchi per il rinnovo: non si trovava la quadra con Lotito e si mise in mezzo per mediare. Senza il suo lavoro diplomatico sarebbe stato difficile, è un decisionista, ma al tempo stessa cerca sempre di fare gli interessi del club per cui lavora. Sa essere aziendalista nel senso migliore della parola, senza però rinnegare le proprie scelte ed idee. Diciamo che tra Lotito alla Lazio e i tanti dirigenti presenti ora al Milan Igli ha sviluppato pure una vena da abile psicologo», ha aggiunto il procuratore sull'attuale ds rossonero.

Quanto ad Ausilio, direttore sportivo dell'Inter, ha detto: «Piero è bravissimo e negli anni ha saputo destreggiarsi in situazione molto complesse a livello societario, traendo sempre il massimo per il proprio club. Ausilio rappresenta l’esempio da seguire per chi vuole fare il direttore sportivo. Ha saputo costruirsi una carriera incredibile e a livelli eccellenti, partendo come segretario del Settore Giovanile e realizzando una grande scalata. Merita solo complimenti per quello che ha saputo fare».
«I suoi pregi sono competenze, idee chiare e professionalità. Con lui ho concluso diverse operazioni anche grazie all'avvocato Cecere. Da Radu a Karamoh passando per Akinsammiro e Agoumé. Gli ho sempre detto che sarebbe diventato un grande giocatore. A Siviglia ora è in rampa di lancio, peccato che all’Inter non abbia trovato spazio».
«A gennaio? Ausilio non ama molto il mercato di riparazione e i nerazzurri sono già forti così. Al Milan manca un bomber da 20 gol. Tare proverà a prenderlo, anche se la finestra invernale offre poco di solito», ha aggiunto Damiani.
(Fonte: TS)
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