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fcinter1908 news interviste Grifo: “Da bambino tifavo Inter. Lautaro e il mio amico Calhanoglu tecnici e decisivi”

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Grifo: “Da bambino tifavo Inter. Lautaro e il mio amico Calhanoglu tecnici e decisivi”

Grifo: “Da bambino tifavo Inter. Lautaro e il mio amico Calhanoglu tecnici e decisivi” - immagine 1
Le dichiarazioni dell'attaccante del Friburgo, protagonista in Bundesliga e in Europa League: tra i temi l'approdo in Serie A
Alessandro De Felice
Alessandro De Felice Redattore 

Vincenzo Grifo, attaccante del Friburgo e della Nazionale Italiana, ha rilasciato una lunga intervista a GianlucaDiMarzio.com.

Friburgo per Grifo è casa, ma più volte l’attaccante classe ’93 ha sfiorato la Serie A:

“Qui mi sento benissimo e il club sa che sono sempre pronto ad aiutarli e a trasmettere ai più giovani la nostra filosofia, ma sì, dall’Italia sono arrivate proposte, specialmente negli anni della Nazionale. Penso alla Sampdoria, ma anche a Lazio e Fiorentina: quando squadre così importanti ti chiamano, sei obbligato a riflettere. Alla fine, con la famiglia, abbiamo sempre scelto di restare qui, dove stiamo bene e dove ho la garanzia di essere protagonista. Ma non chiudo le porte all’Italia: Friburgo resterà sempre casa mia anche se un giorno dovessi mettermi in macchina per andare in Serie A”.

Grifo: “Da bambino tifavo Inter. Lautaro e il mio amico Calhanoglu tecnici e decisivi”- immagine 2

Il campionato italiano Grifo l’ha vissuto solo da spettatore, finora:

“In casa viviamo da italiani: si mangia italiano, si parla italiano e si guarda la Serie A: da bambino tifavo Inter, mentre i miei due fratelli Milan e Juve, in casa c’era grande rivalità. Stimavo bandiere e campioni assoluti come Totti e Del Piero: leggende dei loro club, come nel mio piccolo provo a essere io. Oggi dell’Italia mi piace guardare l’aspetto tattico, che è la grande differenza con la Bundesliga: qui si gioca più sul fisico, sull’andare avanti e indietro. Spazi aperti e tante occasioni da gol. Invece in Serie A sono maestri di strategia: se guardo il derby di Milano non mi aspetto tanti gol, sono partite più chiuse. E spesso i giocatori più tecnici sono decisivi. Penso a Yildiz, Dybala, Lautaro e al mio amico Hakan Calhanoglu. Ma anche a Modric, che a 40 anni lotta ancora come un bambino e fa la differenza: è molto bello, significa che il calcio non ha una data di scadenza. È per questo che io mi tengo in forma, al massimo livello. E spero di togliermi ancora tante belle soddisfazioni”.