Intervistato da Tuttosport, Roberto Civitarese, mental coach di alcuni calciatori professionisti, analizza le parole di Cristian Chivu sulle "difficoltà nell’estirpare certe abitudini" pronunciate dopo la sconfitta con l’Udinese.

news
Inter, Civitarese: “Stagione in salita per Chivu. Il tecnico non è percepito come…”
"Un’abitudine in quanto tale è per definizione un qualcosa che va in automatico, una serie di comportamenti codificati che vanno in una determinata gestione. Quando c’è un cambiamento, prima ancora di dare nuovi concetti, devi rompere quelli precedenti. È un qualcosa che richiede del tempo e necessita di tantissimo sforzo mentale, visto che devi acquisire qualcosa di nuovo. Il nostro cervello è come un elastico che tende a tornare nella zona di confort. Serve uno sforzo, uno strappo. L’unica eccezione è quando il cambiamento ti allontana da una cosa negativa".
L’Inter negli ultimi anni ha comunque ottenuto risultati positivi.
—«Esattamente. Le emozioni positive sono superiori a quelle della sconfitta nella finale col Psg, perché si deve anche dire che l’Inter ci è arrivata a quella finale».
L’Inter però è passata dal poter vincere tutto, agli zero titoli, subendo un trauma. Questo fino a quando resterà nella testa dei giocatori?
—«La sconfitta col Psg era un po’ annunciata. La ripetizione delle cose forma una credenza, la credenza si trasforma in condizione profonda, questa permette che gli eventi accadano. Dopo aver perso Coppa Italia e campionato il cervello aveva instillato il dubbio di poter perdere anche l’ultimo obiettivo stagionale. E così è stato. Quella realtà oggi però non esiste più. Certo, è un qualcosa che resta, pensi al rigore di Baggio a Usa '94, però il fatto che ci sia un ciclo nuovo potrà aiutare ad andare avanti. L’ostacolo è ancora quello della profezia auto-avverante: Chivu non è percepito come una prima scelta, ma come un allenatore preso perché tra i pochi disponibili. Non credo possa essere una stagione facile per lui e per l’Inter».
Tutto è collegato alla testa.
—«Sì, pensi che il 5-0 al Torino è stato vissuto come una vittoria normale, mentre la sconfitta con l’Udinese è enfatizzata. È proprio un meccanismo di pensiero».
Come può Chivu cercare di cambiare tutto?
—«Deve isolare il gruppo e trasmettere da vero leader la sua missione. “Chi è con me mi segua, chi non ci crede si faccia da parte”. Serve una rottura col passato. E si devono porre degli obiettivi chiari».
(Tuttosport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/6f38759ace1c52a87824387730e06327.jpg)

